ROMA – “Almeno il 15 per cento di voi potrebbe tradirmi, l’ho già messo nel conto”. E’ la preoccupazione di Beppe Grillo che davanti ai suoi parlamentari mette da conto un’eventuale perdita di alcuni dei suoi che non vedono più bene il “non ci alleiamo con nessuno”. Possibili Giuda M5S insomma, e le parole di Grillo in “versione Gesù” richiamano ben altre parole, bibliche: “Uno di voi mi tradirà”. Alessandro Trocino per il Corriere della Sera parla di “successo imprevisto che rischia di rendere incontrollabile il movimento e una compattezza tutta da costruire per uno dei gruppi più eterogenei mai visti in Parlamento”.
Dalla segreteria del Pd negano con veemenza qualunque “inciucio”: “Mai e poi mai ci sarà un accordo con il Pdl, Grillo se lo metta bene in testa: la responsabilità di dire no se l’assume lui di fronte al Paese”. I grillini hanno quindi puntato a rendere ininfluente Bersani e il suo Pd, escludendo dal novero delle ipotesi un “governo dei partiti”. Poi un’apertura, tutta da verificare, al “governo tecnico”, fatta dal nuovo capogruppo del Senato Vito Crimi.
E poi ci sono i rischi per il futuro. Scrive Alessandro Trocino:
Se la compattezza dei parlamentari è una delle preoccupazioni maggiori per Grillo, l’altra riguarda l’appeal nei confronti degli elettori. Presto si tornerà a votare e il M5S rischia di dilapidare il suo patrimonio di credibilità. Per questo Grillo, di fronte alla rincorsa del Pd sui suoi temi, vuole alzare l’asticella. E ieri diceva ai parlamentari: “Non bastano i 2.500 euro che vi siete tagliati dall’indennità, dovrete rinunciare anche a una parte di rimborsi e diaria”. Che fanno comunque schizzare lo “stipendio” dei neoparlamentari a oltre 11 mila euro.