Berlusconi – D’Addario/ La escort rivela al Financial Times: “Ci sono molti imprenditori che chiedono donne per i politici, di destra e sinistra. In Italia funziona così”

La escort barese Patrizia D'Addario

Lo descrive come un Paese degenerato, in cui “così fan tutti” e rivela l’esistenza di un modo di fare affari, certo non dissimile da come si fa negli altri grandi paesi industriali sui due lati dell’Atlantico, ma che il Financial Times non perde l’occasione per bollare come un vero e proprio «sistema italiano».

Si tratta, dice la D’Addario, di un sistema che va al di là di Giampiero Tarantini e Silvio Berlusconi , un sistema nel quale una schiera di «imprenditori  paga donne per andare con i politici» per procurarsi affari più o meno leciti.

D’altronde, sentenzia la D’Addario, «tutta l’Italia funziona così». La D’Addario afferma anche di aver avuto già in passato altre esperienze con uomini d’affari che le chiedevano di lavorare con politici, di destra come di sinistra, «è la stessa cosa: sono l’unica che ha detto la verità. Se anche gli altri dicessero la verità forse ci sarebbe speranza che il sistema possa cambiare: se nessuno parla, chi cambierà il sistema?».

Il risultato delle sue dichiarazioni, ammette la D’Addario, è che ora nessuno le offre più occasioni di lavoro: il rischio di fare entrare in casa una munita di registratore prevale sul morboso interesse per “la m… di Berlusconi”.

La denuncia della D’addario era un piatto troppo ghiotto per il Financial Times e infatti il quotidiano finanziario inglese ha dedicato giovedì ben due pagine alla vicenda e all’Italia, un paese dove la raccomandazione spesso prevale sul merito.

Non c’è nulla di nuovo nella intervista, in cui Patrizia D’Addario ricorda di essere stata “introdotta” al premier da Giampaolo Tarantini, di avere avuto la promessa di un posto in lista alle elezioni eruopee ma  di essere stata «degradata» alle elezioni regionali dopo la sortita della moglie del premier, Veronica Lario, la quale, annunciando il divorzio faceva da megafono alla denuncia di una corrente del partito di Berlusconi, “Fare futuro”, che le liste del Pdl era infarcite di veline soubrettes  .

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