Continua l’esodo dal Pdl a Futuro e Libertà. Daniele Toto e Roberto Rosso passano dal Pdl alla formazione politica di Fini. Il partito di Silvio Berlusconi, stretto tra una crisi di partito e gli scandali del premier, sta perdendo pezzi. E lo fa proprio a pochi giorni da quando Gianfranco Fini andrà a Perugia a dire cosa ha intenzione di fare, se deciderà di dare l’appoggio esterno al governo oppure no.
Non bastano, dunque, nel Pdl le risse tra ex Fi ed ex An, ora ci si mettono anche i deputati e senatori che escono dal partito e che decidono di andare da Fini. E’ il caso di Daniele Toto e Roberto Rosso che passano dal partito di Berlusconi a quello di Fini. E lo fanno proprio mentre il Cavaliere raduna i suoi a palazzo Grazioli e, nelle anticipazioni del libro di Bruno Vespa dice: “Io non ho mai cacciato Fini” e sulla possibilità di una alleanza con Fli risponde: “Mai dire mai”.
I nuovi ‘berluscones’ fuggitivi li hanno presentati Italo Bocchino e Adolfo Urso nella sede della fondazione Farefuturo. Bocchino ha sottolineato che con questo ingresso il gruppo “ne guadagna in termini non solo parlamentari ma anche di radicamento” fornendo così ulteriori basi per la crescita del “partito-movimento che andiamo a costituire”. E a Toto e Rosso potrebbero accodarsi altri scontenti del Pdl attuale. Si fanno, ad esempio, i nomi di Alessio Bonciani e Giancarlo Mazzuca.
Preoccupazioni da tutti i fronti, dunque, per Silvio Berlusconi, già impantanato nei nuovi scandali di minorenni ed escort. Non bastano le ragazze che raccontano di incontri sessuali e droga nelle ville del premier, sono anche i problemi politici a impensierire il Cavaliere. Che oggi, infatti, ha radunato i suoi a palazzo Grazioli per cercare una soluzione, per arginare le lotte interne che stanno danneggiando il partito e per preparare la direzione nazionale prevista giovedì.
Proprio mentre il Cavaliere è nella sua residenza romana con i suoi fedelissimi, escono le anticipazioni del libro di Vespa in cui Berlusconi dice: “Senza di noi Gianfranco non sarebbe presidente della Camera” e “Io non l’ho mai cacciato, piuttosto è stata un’autoespulsione”. Una posizione che sa di ultime carte da giocare, con il pericolo governo tecnico sempre nei pensieri. Tanto che il Cavaliere dice: “C’è sempre la speranza che tutti gli elettori del centrodestra possano ritornare sotto un’unica bandiera per un vero cambiamento del Paese”.
Bocchino: Fini espulso dal Pdl con un editto. A rispondere a Silvio Berlusconi nel merito dell’uscita di Fini dal Pdl è Italo Bocchino che dice: ”Fini e’ stato espulso dal Pdl con un editto, senza contraddittorio e discussioni. Berlusconi aveva anticipato che avrebbe cacciato fini dopo l’approvazione della manovra economica”.
”Berlusconi parla di nostre divisioni? Le divisioni interne al Pdl noi non le annunciamo ma le notiamo e oggi ce ne sono state due di un peso rilevante – sottolinea Bocchino – In Fli le divisioni le vede solo Berlusconi. Eravamo partiti in 33 e oggi siamo 37. La prossima settimana saremo un po’ di piu’. Succede spesso a chi e’ nei palazzi circondato da numerosi maggiordomi in livrea non capire cio’ che accade”.