ROMA – Dietro la scissione del Popolo delle Libertà e la resa di Silvio Berlusconi, si cela in realtà Angela Merkel. E’ quanto scrive Paolo Bracalini sul Giornale del 4 ottobre. A tirare i fili nelle retrovie del centrodestra, secondo Bracalini, c’era nientemeno che la cancelliera tedesca che, da “culona inchiavabile” come la definì incidentalmente Berlusconi, si è trasformata in abile burattinaia pronta a tutto pur di affermare la sua volontà di potenza e sconfiggere il Cavaliere (che poi tanto galantuomo con lei non fu).
Bracalini descrive e “sventa” un vero e proprio complotto operato da Berlino ai danni di Silvio Berlusconi per dividere in due il Pdl:
Nelle ultime ore si rincorre la voce di un colloquio telefonico, precedente al voto sulla fiducia, tra la Merkel e Angelino Alfano, segretario del Pdl, partito che fa parte, nel Parlamento Ue, del gruppo del Ppe (Partito popolare europeo), dove siedono gli eurodeputati della Cdu tedesca che è appunto il partito della Merkel. Una telefonata per assicurare l’appoggio tedesco e del Ppe (formazione a trazione teutonica) all’operazione di annientamento politico di Silvio Berlusconi, messo in minoranza dai suoi stessi senatori e deputati, sotto la regia di Alfano, nelle vesti di nuovo leader di un centrodestra cristiano-popolare (e de-berlusconizzato) gradito a Berlino? Un quadro, per quanto iniettato di veleni, supportato da molti indizi. Innanzitutto, dall’ostilità dei leader tedeschi del Ppe verso Berlusconi
La prova del complotto, secondo Il Giornale, risiederebbe nel fatto che il Ppe potrebbe non accogliere Forza Italia,
Lo dice pure la Merkel. Sarà un partito con delle caratteristiche incompatibili con i Popolari europei spiega l’ex Udc a Radio24. Gli «alfanianiani» hanno dalla loro un vantaggio non da poco. Nel momento in cui Berlusconi formerà Forza Italia, cioè un soggetto politico nuovo, dovrà – per regolamento – fare domanda di ammissione al Ppe, che ovviamente potrà anche rifiutarla. Mentre il Pdl di Alfano sarà già parte del Ppe, senza bisogno di muovere un passo, e con la benedizione dei cristiano democratici tedeschi, a partire da Frau Merkel.
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