Berlusconi imputato per compravendita senatori: il Senato sarà parte civile

Berlusconi imputato compravendita senatori: Senato parte civile. Grasso: "Dovere"
Berlusconi imputato compravendita senatori: Senato parte civile. Grasso: “Dovere”

ROMA – Contrordine! Il Senato si costituirà parte civile contro Silvio Berlusconi: lo ha stabilito il presidente Pietro Grasso che ha impugnato la decisione presa dall‘Ufficio di Presidenza che aveva detto no con dieci voti contrari e otto a favore.

“Il presidente – si legge in una nota – ha ritenuto che l’identificazione, prima da parte del Pubblico Ministero poi del Giudice, del Senato della Repubblica italiana quale “persona offesa” di fatti asseritamente avvenuti all’interno del Senato, e comunque relativi alla dignità dell’Istituzione, ponga un ineludibile dovere morale di partecipazione all’accertamento della verità, in base alle regole processuali e seguendo il naturale andamento del dibattimento”.

Ed è la prima volta nella storia della Repubblica che Palazzo Madama prende parte con questo ruolo in un procedimento contro un ex parlamentare. La presa di posizione di Grasso si deve essenzialmente a due ordini di ragioni: innanzitutto per la composizione del gruppo a favore, gli otto componenti dell’Ufficio di Presidenza favorevoli sono di Pd, M5S e Sel, ovvero forze numericamente più rappresentate in Senato rispetto alla combinazione Forza Italia, Lega, Nuovo Centrodestra, rafforzati da Scelta Civica e Popolari per l’Italia, che ha prodotto in Ufficio la maggioranza dei dieci. In secondo luogo poi, per il sì si è espresso il Pd, principale partito di governo al momento.

All’Ufficio di Presidenza, Grasso aveva chiesto un parere “in punta di diritto”. Il risultato era stato invece, tutto politico. Il processo nel quale Berlusconi siederà al banco degli imputati e il Senato a quello delle parti danneggiate è quello imbastito a Napoli, sulla presunta compravendita di senatori nel biennio 2006-2009, quando al governo c’era Romano Prodi. I pm accusano Berlusconi di aver pilotato la caduta del governo, forti soprattutto della confessione resa ai magistrati dall’ex senatore Idv Sergio De Gregorio.

Nel voto collegiale di questa mattina decisiva era stata la contrarietà di Linda Lanzillotta di Scelta Civica e di Antonio De Poli dei Popolari per l’Italia, che assieme a quella di Forza Italia, Nuovo Centrodestra, Lega e Gal, aveva di fatto determinato il 10 a 8 sui favorevoli (Pd, Sel, M5S +Hans Berger del gruppo Autonomie). Il processo si celebrerà a partire dall’11 febbraio 2014.

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