MILANO – Berlusconi “inciampa” su Mussolini, ancora una volta. Quando ne parla, non è la prima volta, capita che gli sfugga qualche elogio come è successo anche domenica 27 gennaio. Ovvero, da anni, il “giorno della memoria” per ricordare le vittime dell’Olocausto. Il giudizio di Berlusconi è che per tanti versi Mussolini aveva fatto bene ma ”il fatto delle leggi razziali è stata la peggiore colpa”. Insomma, quasi a voler dire che quelle barbare leggi furono l’unica vera, grave, colpa su un percorso tutto sommato lodevole. E poi: “L’Italia non ha le stesse responsabilità della Germania ma ci fu una connivenza che all’inizio non fu completamente consapevole”.
”Non si possono più ripetere quelle vicende che qui iniziarono – ha proseguito -, solo mettendosi nei panni dei deportati si può capire quali vortici di tragedia si raggiunsero”. Berlusconi ha spiegato che ”l’Italia preferì essere alleata alla Germania di Hitler piuttosto che contrapporvisi” e ”dentro questa alleanza ci fu l’imposizione della lotta contro gli ebrei”.
Una sostanziale assoluzione, quella di Berlusconi, difficilmente celata. Nel 2011, alla presentazione di un libro di Vespa dedicato al dittatore, disse: “Debbo dire che in quelle lettere mi ci ritrovo. Chi governa l’Italia non ha potere, può al massimo chiedere una cortesia, ma non può dare ordini”. E a chi gli fa notare che quella di Mussolini non era una democrazia, il Cavaliere replica: “Beh era una democrazia minore”.
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