MILANO – I pm di Milano “sono un cancro da estirpare”. Solito affondo giudiziario di Silvio Berlusconi al Palasharp di Milano, in occasione della convention a sostegno del candidato sindaco Letizia Moratti. Berlusconi ha anche detto che Giuliano Pisapia (candidato del centrosinistra) sarebbe “un sindaco da pazzi” e che con il suo governo non appoggerà mai il ritorno alla tassa patrimoniale. Ecco i punti salienti del suo intervento.
Pm cancro della democrazia. Secondo Berlusconi i giudici sono “cancro della democrazia. Per 26 volte i pm di Milano usando il diritto come arma politica hanno tentato di far fuori il presidente del consiglio eletto democraticamente dal popolo italiano. Se uno solo di questi tentativi fosse andato a buon fine chi vi parla sarebbe stato escluso dalle vita politica. Questi pm che hanno fatto questi tentativi di eversione sono ancora lì che ripetono questi tentativi di eversione. Questa è una patologia, un cancro della democrazia che dobbiamo levare”.
E ancora: “la Costituzione dice che la sovranità appartiene al popolo. Il popolo trasferisce questa sovranità al Parlamento. Ma se una legge lede gli interessi dei pm di sinistra, viene impugnata e portata davanti alla Corte costituzionale – prona alle richieste dei pm di sinistra – che abroga la legge che il Parlamento ha votato, dando ai pm la soddisfazione che qualsiasi legge a loro invisa può non diventare legge dello Stato”.
Pisapia sindaco “da pazzi”. Il presidente del Consiglio ha poi parlato di Milano: “Letizia mi ha parlato della inconsistenza dei programmi della sinistra, hanno deciso di fare le primarie e hanno scelto uno rimasto fino al 1998 in Parlamento con Rifondazione comunista. Uno che pensava di rifondare il comunismo ce lo dobbiamo tirare dietro come sindaco. Cose da pazzi”.
Patrimoniale. Secondo Berlusconi la tassa patrimoniale “è qualcosa che in uno stato libero non possiamo permettere”. Il premier l’ha definita una tassa sugli “immobili posseduti dalle famiglie, che la sinistra ha teorizzato”. Per Berlusconi “fino a che avremo responsabilita’ di governo non ci sarà tassa patrimoniale che tenga”.
La storiella. Il premier ha intrattenuto il pubblico con una specie di barzelletta: “Vi racconto una storiella, è pulita e non so se vi piacerà. Racconta che una volta c’era un dittatore, un tiranno, un uomo che possedeva televisioni, i giornali e anche la squadra di calcio. A questo punto un bambino chiede e adesso? Adesso c’è ancora”.
Sovranità dei giudici. Secondo Berlusconi “la nostra è una democrazia malata perché la sovranità non è più del popolo ma è ormai dei giudici, dei pm di sinistra che ricorrono alla Corte Costituzionale, che anche lei ha una maggioranza di sinistra, per abrogare le leggi votate regolarmente dal Parlamento che non gli piacciono”.
Moschee. Berlusconi ha poi parlato della proliferazione delle moschee a Milano: “Non abbiamo nulla contro le moschee, ma pensiamo che non sia giusto avere delle moschee qui, quando nei loro paesi d’origine è vietato costruire una chiesa”.