Berlusconi non ha pace e torna a minacciare la crisi: Imu e Iva sono le sue parole d’ordine.
Probabilmente Berlusconi teme un calo di consensi troppo forte, tale da levargli di mano l’arma di fare saltare tutto e andare alle elezioni anticipate e allora gioca d’anticipo e affida al suo Giornale il compito di mettere nero su bianco le sue minacce, forse nel dubbio che Angelino Alfano, nella doppia veste di segretario del Pdl e di vice primo ministro, non sia abbastanza credibile:
“LA PRIORITÀ DELLE TASSE
IL GOVERNO HA 10 GIORNI DI VITA
Conto alla rovescia per bloccare l’aumento dell’Iva: o si riesce a evitarlo, o Letta va a casa
Primo segnale, passa la fiducia ma con 70 voti in meno”.
Questo è il titolo a tutta pagina del Giornale di sabato. Magari i parlamentari del Pdl assenti lo erano per caso, ma tutto serve per rendere più efficace la minaccia.
Se non bastasse, altre parole di fuoco:
“Sul filo del rasoio. Il governo Letta sta rischiando grosso. Tra dieci giorni scatterà l’aumento dell’Iva, l’ennesima batosta fiscale sul Paese. Un errore e un punto d’onore per il Pdl. Se l’esecutivo non dovesse riuscire a evitare l’aumento, si aprirebbe la crisi. Primo avvertimento in Parlamento: fiducia al decreto, ma con 70 deputati in meno”.
Il percorso, per Berlusconi, non è però troppo agevole, come spiega Adalberto Signori sempre sul Giornale:
“Che Berlusconi sia sul piede di guerra è chiaro a tutti. È ben consapevole il Cavaliere che quella di staccare la spina è una via difficilmente percorribile e che non è affatto scontato porti poi alle urne. Però continua a non accantonarla se tra giovedì e venerdì si è trovato più volte a parlare di strategia elettorale.
“Con un’indicazione chiara ai suoi: bisogna essere più critici con Renzi che i sondaggi danno come personalità con il gradimento più alto, anche più di Napolitano. Dobbiamo iniziare a sottolineare i suoi errori e i suoi limiti – è stato il ragionamento – perché in un’eventuale campagna elettorale sarà lui il nostro competitor”.
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