E’ ormai scontro aperto tra il ministro Roberto Maroni e la pm Anna Maria Fiorillo sul caso Ruby. La giudice dei minori oggi è tornata ad attaccare il ministro, lo ha smentito e ha detto che “calpesta la verità”. Maroni per tutta risposta ha promesso querela e la pm ha replicato: “E’ la ciliegina sulla torta”.
Il ministro avrebbe dato mandato ai suoi legali di procedere nei confronti del magistrato. Secondo il titolare del Viminale, le affermazioni della Fiorillo sarebbero “diffamatorie”. Lo stesso Viminale fa notare che quanto dichiarato da Maroni alle Camere ricostruendo la vicenda è contenuto anche in un’ordinanza dello stesso Tribunale per i minorenni del capoluogo lombardo. Non si fa attendere la replica della Fiorillo. “Quando uno è ferito si difende – commenta all’Ansa – Me lo aspettavo. Va bene, ne prendo atto. Questa è la ciliegina sulla torta. E’ divertente perche’ tutta la vicenda e’ paradossale e questa e’ la ciliegina sulla torta”. ”Ma contemporaneamente e’ utile – ha aggiunto – perche’ finalmente in veste di indagato potro’ dire quello che fino ad ora non ho potuto dire. E – ha sottolineato – rinuncio anche all’avvocato”. Per la vicenda il pm oggi ha ricevuto molti messaggi di solidarieta’ da parte dei giudici onorari, dei volontari delle varie associazioni e anche da semplici cittadini che questa mattina, mentre stava raggiungendo l’ufficio, ha incontrato per strada.
La querela di Maroni riguarda le dichiarazioni della Fiorillo a proposito di quello che accadde nella Questura di Milano nella notte tra il 27 e il 28 maggio. La Fiorello ha ribadito di non avere mai autorizzato l’affidamento di Ruby alla consigliera regionale del Pdl, Nicole Minetti. “Maroni è andato in Parlamento a calpestare la verità e questo non lo posso permettere”, ha poi aggiunto.
Rispetto alla decisione di affidare Ruby a Nicole Minetti la Fiorillo replica secca: “Hanno aggirato le mie disposizioni”. La pm spiega infatti che avrebbe voluto affidare Ruby ad una comunità o, in alternativa, tenerla una notte in Questura. Inoltre aggiunge: “Nelle relazioni (degli ispettori di polizia, ndr) che sono in mio possesso non hanno mai fatto riferimento alle telefonate arrivate da Palazzo Chigi. Quindi hanno dovuto barcamenarsi tra le disposizioni che avevo insistentemente dato e le istruzioni che ricevevano dai superiori”.
La Fiorillo ha continuato dura contro Maroni: “Ha insultato tutte le persone oneste – dice – Prima di tutto ci metto tutti gli agenti di polizia, gli operanti, quelli delle volanti e degli uffici con cui ho contatti continui, soprattutto quando sono in turno, che hanno sempre dimostrato professionalità e dedizione”.
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