Dopo le polemiche che dall’Aula hanno raggiunto persino gli stadi, Umberto Bossi torna su quella personale declinazione della sigla romana S. P. Q. R.: si scusa: ”Chiedo scusa ai cittadini se ho offeso qualcuno”, anche se sulle mie parole ci sono state ”strumentalizzazioni politiche”.
”Chiedo scusa ai cittadini se si sono sentiti offesi, ma era una battuta”, ha detto il leader della Lega, conversando con i cronisti mentre lasciava palazzo Madama.
Come conseguenza – o causa – della marcia indietro di Bossi, la mozione di sfiducia individuale presentata contro di lu siarena. A riguardo lo stesso ministro si è detto ottimista, dichiarandosi ”sicuro” che il governo non cadrà e andrà avanti. In fondo, ha ribadito il ministro delle Riforme, ”era semplicemente una battuta”. E infatti, dall’opposizione giungono segnali distensivi. Franceschini, soddisfatto per la calendarizzazione della mozione di sfiducia a fine ottobre, rileva che ci sono “elementi nuovi” da tenere in considerazione.
Il passo indietro di Bossi era stato caldeggiato anche dalla moglie: la signora Bossi, a parte le sue origini siciliane, è una ”sorcina” di antica data, cioè una fan di Renato Zero. Lo ha rivelato il figlio Renzo, intervistato per Rds da un ”finto” Renato Zero.
La vicenda, ha però aggiunto,”è stata strumentalizzata, sono stato impiccato per una frase”.
Un passo indietro da parte di Bossi è arrivato anche sul tema del voto: nella prima mattinata il leader della Lega aveva smentito l’ipotesi di voto anticipato fatta dal ministro dell’Interno da Roberto Maroni: ”Maroni è una persona saggia ma ormai è passata la fiducia, non si vota adesso”, ha detto Bossi conversando con i giornalisti a Palazzo Madama.
Eppure proprio il leader del Carroccio aveva detto nei giorni scorsi, commentando l’avvicinarsi del voto di fiducia al governo Berlusconi alla Camera: “I numeri sono limitati. La strada è stretta”.
Il Senatur ha poi risposto a chi gli chiedeva se abbia sentito il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, dopo il voto di fiducia: ”Si, l’ho ascoltato nei due discorsi alle Camere – ha scherzato il Senatur – ci siamo sentiti al telefono? Abbiamo detto che andiamo al mare”.
Poco dopo però il leader della Lega ha tuonato: ”Ora non si può più sbagliare oppure si va al voto, l’hanno capito tutti, anche i finiani”.
”Penso positivo e o salta adesso o non salta più” ha aggiunto Bossi, che alle domande dei cronisti se si andrà ad elezioni a marzo: ”Marzo è più probabile, ma adesso non bisogna parlare di marzo, andiamo avanti, pensiamo alle cose che deve fare il governo”. All’osservazione dei cronisti che si parla di elezioni a marzo, Bossi risponde: ”Non siete più cronisti, siete voi che inventate la realtà”.
Qualche ora dopo il ministro è tornato alla sua prima idea della giornata: ”Parlare di voto adesso non ha senso perché il governo ha appena preso la fiducia’, ha detto Bossi. ”Per me, ora, è meglio non votare e concentrarsi sul federalismo e le riforme”, ha aggiunto il leader della Lega.
Certo, ha proseguito, ”è chiaro poi che prima o dopo si deve andare a votare e in Italia si è sempre votato in primavera e il fatto che lo dica anche Maroni è indicativo”.