ROMA -La Camera dei Deputati ha “salvato” Vittorio Sgarbi, Alfonso Pecoraro Scanio e Pietro Lunardi, per i quali era da stabilire l’autorizzazione a procedere nei rispettivi processi. La vicenda è stata ricostruita sul Corriere della Sera da Dino Martirano, per il quale sono state le “prove generali di salvataggio” di Silvio Berlusconi in vista del processo sullo scandalo Ruby: infatti l’Aula potrebbe esprimersi nello stesso modo in caso di voto sul conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato. Se passasse questa linea, spiega Martirano, il processo sarebbe dirottato al Tribunale dei ministri, che dovrebbe chiedere l’autorizzazione alla Camera per procedere contro il premier.
Queste le vicende su cui si sono espressi i deputati.
Vittorio Sgarbi
La Camera, spiega Martirano, “tutela Vittorio Sgarbi in sede di conflitto di attribuzione sollevato dalla Cassazione per una questione di insindacabilità”. Il riferimento è ad affermazioni dette dal critico d’arte in tv quando era deputato.
Alfonso Pecoraro Scanio
L’Aula della Camera ha detto no all’uso delle intercettazioni telefoniche sull’ex ministro verde Alfonso Pecoraro Scanio, accusato di corruzione a Potenza, e sotto inchiesta per corruzione al Tribunale dei ministri. Si sono espressi a favore Pdl e radicali eletti nel Pd. Contro hanno votato Pd e Idv. Udc, Lega e Fli astenuti
Pietro Lunardi
La Camera ha deliberato la restituzione degli atti al collegio per i reati ministeriali «in ordine alla domanda di autorizzazione a procedere in giudizio nei confronti di Lunardi nella sua qualità di ministro delle Infrastrutture e trasporti pro-tempore». In questo modo la Camera, scrive Martirano, “salva per la seconda volta Lunardi dal processo per corruzione a Perugia”.
L’unica autorizzazione, nell’aula di Montecitorio, prosegue Martirano, “è stata concessa per l’utilizzo dei tabulati telefonici dell’utenza dell’ex finiana Catia Polidori che il 14 dicembre 2010 (il giorno in cui lei “tradì” Fini e votò la fiducia a Berlusconi) denunciò di essere stata tempestata di telefonate di insulti”.