CasaPound riceve il 5xmille, interrogazione a Monti per toglierglielo

FIRENZE – A pochi giorni dalla strage di Firenze, Casapound è sempre più sotto la luce dei riflettori: ora Pd e Idv lanciano un appello ai parlamentari per revocare l’erogazione del contributo del 5 per mille nei confronti dei CasaPound Italia e un’interrogazione parlamentare per fare luce su un nucleo di protezione civile istituito dai “fascisti del terzo millennio”.

Ebbene sì, perché CasaPound è una di quelle associazioni che può ricevere soldi con il cinqueXmille. Secondo quanto prevede l’Agenzia delle Entrate, il 5xmille è destinato agli enti di volontariato (ad esempio Onlus e associazioni di promozione sociale), enti di ricerca scientifica, di ricerca sanitaria, alle associazioni sportive dilettantistiche o alle attività sociali svolte dai comuni. Nel 2009 – ultimi dati disponibili – 15,4 milioni di contribuenti hanno permesso di distribuire, tramite le loro dichiarazioni dei redditi, 412 milioni di euro agli enti ammessi al riparto (di questi, 267,7 alle Onlus e al volontariato). E’ dal 2008 che CasaPound ha assunto la forma associativa di promozione sociale, col nome di CasaPound Italia, regolarmente registrata.

A sollevare la questione dell’opportunità se continuare a dare il contributo dei cittadini a CasaPound è stata Cristiana Alicata, giovane militante Glbt del Pd, membro della direzione regionale del Pd laziale. “Bisogna rivedere le norme di selezione delle associazioni che ricevono il 5 per 1000 – spiega, rivolgendo un appello a tutti i parlamentari affinché intervengano sul presidente del consiglio – Dopo i recentissimi atti di violenza perpetrati da alcuni esponenti e simpatizzanti di CasaPound è necessario che il Paese capisca come fermare questa violenza gratuita di matrice ideologica, fascista e razzista”. Per questo, dice, il governo Monti deve dare “un segnale forte escludendo tutte quelle associazioni che divengono luogo in cui proliferano l’odio e la violenza contro i diversi. Non basta, ma è un piccolo segnale di cosa vuole essere e diventare l’Italia”.

E risponderle sono stati sia il Pd che l’Idv che dicono, almeno in questo frangente insieme: “Non si possono finanziare associazioni che alimentano l’odio”.

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