ROMA – Una lettera contenente polvere sospetta indirizzata al ministro dell’Integrazione, Cecile Kyenge, è giunta mercoledì mattina a Palazzo Chigi. Immediato l’intervento dei vigili del fuoco che hanno disposto i dovuti accertamenti. L’allarme, subito rientrato, si va ad aggiungere però alle polemiche scaturite dopo il caso Padania che da ieri mattina ospita una nuova rubrica intitolata “Qui Kyenge” dedicata agli appuntamenti istituzionali ai quali recarsi per contestare la titolare dell’Integrazione.
Polemiche che non hanno sortito alcun effetto deterrente sulla campagna del quotidiano del Carroccio. Anzi. Il giorno dopo la Padania, anziché scusarsi, rilancia pubblicando anche l’agenda del ministro dello Sviluppo Economico, Flavio Zanonato.
A rivendicare toni e modi ci pensa poi il segretario della Lega, Matteo Salvini, che dice all’Ansa:
”Mi dicono che stamattina ci sia stata una corsa alle edicole per acquistare la Padania, è la risposta della nostra gente agli attacchi e alle intimidazioni fatte contro la Lega da chi addirittura invoca il sequestro fascista”
”Il ministro Kyenge chiede che la politica si alzi a sua difesa? – prosegue Matteo Salvini – In realtà i veri democratici oggi dovrebbero schierarsi a difesa del diritto dei giornalisti della Padania di scrivere e di dire quello che pensano, mentre dalla Sinistra arriva la proposta fascista di censurare o addirittura di sequestrare preventivamente. Roba da matti”.
”Comunque – prosegue il segretario leghista – stiano sereni certi campioni di libertà, della ministra ci occuperemo in Parlamento tanto è vero che sabato mattina a Milano ignoreremo la sua presenza in piazza Duomo e ci troveremo invece a San Vittore a protestare contro la porcheria dello svuota-carceri”.
”Ci pensino i giornali di Sinistra – conclude Salvini – a dare spazio alla ministra Kyenge e a riportare le sue riflessioni. Vedranno come crescono le vendite”.
Intanto Cecile Kyenge, ospite di Agorà su Raitre, replica all’accusa leghista di essere “il ministro della negritudine”.
“Negritudine? Io – dice – sono un ministro della Repubblica italiana, sono un ministro per tutti i cittadini italiani, per tutte le persone che risiedono in Italia e rispondo alle leggi della Repubblica italiana. Ho prestato fedeltà alla Repubblica, sono ministra per l’Integrazione e su questo posso rispondere. Vedo da sette-otto mesi una deriva di una forza politica che strumentalizza e continua a fare campagna elettorale, soprattutto negli ultimi giorni, su un tema così delicato che non va affrontato a slogan, spot, ma nelle sedi opportune e che va affrontato con una riflessione profonda perché è trasversale”.
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