ROMA – Il giorno dopo le inconcludenti consultazioni tra il premier incaricato Pier Luigi Bersani e il Movimento 5 Stelle, Adriano Celentano torna a farsi sentire in una lettera-fiume a tutta pagina su Repubblica. Il molleggiato invita ad abbassare i toni tutta la politica italiana ma il richiamo è soprattutto all’amico Beppe Grillo e al M5S affinché diano la fiducia al Pd. Celentano chiede al comico di mettere da parte gli insulti e per spingere l’amico tra le braccia del leader del Pd, evoca addirittura papa Francesco:
Se il papa dovesse scrivere una lettera a Grillo e Bersani, immagino che le parole sarebbero più o meno queste: ‘Cari fratelli, amate i vostri nemici almeno in quei tre punti di governo che piacciono a Grillo e sui quali entrambi siete d’accordo per la fiducia. Tralasciate per ora i punti che vi separano a causa dei quali il governo potrebbe cadere ancora prima di nascere. Non c’è ‘Amore’ più grande di due amici che, per il bene del popolo italiano, decidessero di incontrarsi sulla via di Damasco.
Poi un avvertimento a Grillo:
Però attento amico parlante! Lo sai che io ti voglio bene e sono orgoglioso per quello che sei riuscito a fare. Ma mi preoccupa il fatto che se non cambi marcia e aspetti ancora ad innescare quella del vero STATISTA anche se comico (una virtù che manca ai politici) ho paura che il motore si imballi… e questo sarebbe un vero peccato.
Questo il ragionamento che fa Celentano:
Praticamente tu spingi Bersani ad allearsi con Berlusconi. Hai mai pensato ai vari risvolti di una così curiosa alleanza?… Tutti e due, per come li hai ridotti, sarebbero costretti a venirsi incontro, anche se nell’animo di entrambi auspica l’idea di tornare il più presto possibile felici e separati più di prima. Ma nel frattempo ci sarà una gara a chi dei due lavorerà meglio per il bene degli italiani. Se ciò avvenisse è chiaro che il merito sarà ancora tuo. Ma se poi questi due si divertono a stare insieme? Perché magari gli italiani sono contenti di come hanno governato… E allora la strana alleanza che doveva durare solo il tempo di una o due riforme, potrebbe protrarsi e durare magari qualche anno, o addirittura cinque di anni… E poi?… Tu dirai si ritorna alle elezioni, ma se poi questi due e anche il resto dei partiti non fanno più tutti quegli sbagli che hanno fatto fino adesso?
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