ROMA – Certificati online o inviati a casa entro 48 ore. Questo l’obiettivo che il governo Renzi vuole raggiungere entro mille giorni con il disegno di legge delega sulla Pubblica amministrazione approvato il 10 luglio. Il disegno di legge del ministro Marianna Madia poi riordina i ruoli dei dirigenti e pone i prefetti come collegamento tra il governo e i cittadini.
Luisa Grion su Repubblica scrive:
“il Consiglio dei ministri – a poche settimane del varo del decreto che ha introdotto la mobilità obbligatoria per i dipendenti pubblici e favorito il loro ricambio generazionale – ha dato il via libera al disegno di legge delega sul pubblico impiego. Un pacchetto di norme che modificheranno la macchina dello Stato a partire dai vertici, e che ridisegneranno il ruolo dei dirigenti pubblici, ma anche quello delle prefetture”.
Il disegno riguarda tutti i dirigenti della Pubblica amministrazione:
“Il nuovo modello di burocrazia prevede l’abolizione delle due fasce e l’introduzione di un ruolo unico, che permetterà gli scambi fra un’amministrazione e l’altra. Se il dirigente non rispetterà gli obiettivi dati potrà essere messo in disponibilità e successivamente licenziato. Parte del suo reddito (fino al 15 per cento) sarà legato al merito e alle valutazioni cui sarà periodicamente sottoposto”.
Altro passaggio riguarda la figura dei prefetti:
“oggi rispondono al ministero degli Interni, domani saranno messi a capo di uffici territoriali del governo (cui faranno capo), dove confluirà tutta la “periferia” dello Stato. Di fatto in ogni territorio ci sarà un unico ufficio di raccordo fra esecutivo e cittadino. Il disegno di legge delega, dovrebbe riordinare anche i corpi di Polizia, con l’assorbimento della Forestale e della Penitenziaria”.
L’obiettivo poi è anche di conciliare lavoro e vita privata:
“le pubbliche amministrazioni saranno invitate a firmare convenzioni per servizi di asili nido e badanti, magari utilizzando il sistema dei voucher sociali previsti dalla riforma del Terzo settore. Sempre in tema di tempo libero, il testo dovrebbe contenere anche la norma che negli ultimi cinque anni di attività permetterà ai dipendenti pubblici non dirigenti di passare a un part-time al 50 per cento senza impatti sulla futura pensione”.
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