ROMA – Cirinnà vs Gasparri, a Linea Notte scintille sulle adozioni gay. Maurizio Gasparri e Monica Cirinnà ospiti a Linea Notte su Rai Tre. I due senatori discutono sul disegno di legge Cirinnà che prevede il riconoscimento delle unioni civili e del tanto discusso Articolo 5 che prevede la Stepchild Adoption, (letteralmente “adozione del figliastro”) norma che consente al figlio di essere adottato dal partner (unito civilmente o sposato) del proprio genitore, in vigore in molti paesi d’Europa.
Gasparri è contrario all’approvazione della legge perché teme che apra la strada al cosiddetto “utero in affitto”, già vietato dalla Legge 40 del 2004 che regola a sua volta la fecondazione assistita. Gasparri spiega che “i casi eccezionali si possono regolare con delle sentenze, non servono leggi che incoraggino l’utero in affitto”. “Se ci sono genitori omosessuali – aggiunge Gasparri – devono esserci comunque padre o madre naturale. Qualcuno si è preoccupato di queste persone?” Il senatore Pdl aggiunge di volere “che venga rafforzato e ribadito il divieto alla pratica dell’utero in affitto”.
A proposito del voto segreto chiesto da alcuni parlamentari, Gasparri spiega che può essere “consentito dai regolamenti per alcune materie. Io, personalmente, non ne ho bisogno”.
La Cirinnà replica però che “se con i primi emendamenti sulle unioni civili riusciamo ad affermare in maniera ancora più forti che queste sono fondate sull’Articolo 2 della Costituzione, quindi sulle formazioni sociali, potremmo evitare il voto segreto agli Articoli 2 e 3 che attribuiscono i diritti alla coppia unita civilmente” lasciando il voto segreto e di coscienza solo”sull’adozione del figlio del partner [il discusso Articolo 5 della legge Cirinnà].”
Sia la conduttrice di Linea Notte, Bianca Berlinguer, sia la senatrice del Pd ribattono che “stiamo parlando della vita delle persone che prescinde dai vincoli governativi”. Secondo la Cirinnà “la propria coscienza va ascoltata ma stiamo parlando della vita di altre persone”. Viene poi portato l’esempio di una coppia lesbica che se vuole un figlio una delle due può scegliere di essere fecondata da un partner occasionale, cosa che non può fare una coppia gay che tuttavia rappresenta una minoranza estrema. Per Gasparri, in quest’ultimo caso si deve ricorrere per forza “ad una terza persona”. Per il senatore “l’Articolo 29 della Costituzione stabilisce che il matrimonio è tra uomo e donna. Non possiamo modificare questo dato antropologico”.
“La propria coscienza va ascoltata ma noi stiamo parlando dei diritti delle altre persone” conclude la Cirinnà. Per Gasparri “non serve una nuova legge”. E a proposito dell’utero in affitto aggiunge che anche alcuni parlamentari “hanno pagato per un utero in affitto andando all’estero. Non esiste il diritto a comprare un bambino. Un figlio non è come comprare un’automobile”.