Il polverone mediatico e politico sui “respingimenti” dei clandestini che vengono dall’Africa non ci fa accorgere del fatto che da quella parte arrivano solo una minoranza degli irregolari presenti nel nostro Paese, e per la gran parte rifugiati politici.
La maggioranza delle persone senza permesso di soggiorno penetra in Italia dalle frontiere ad Est, preferibilmente via terra. Lo documenta Guido Ruotolo in un’inchiesta su La Stampa dal titolo “Sbarchi, il grande bluff. L’ultima frontiera è a Est”.
E adesso che Lampedusa diventerà il fortino abbandonato, l’avamposto o la retrovia di quell’Europa che non vedeva l’invasione, che lasciava sola l’Italia a tentare di arginare il flusso di immigrati, ci sentiremo tutti un po’ orfani. E questo perché il governo ha imboccato la linea della fermezza, dei respingimenti in mare. È come se all’improvviso si fosse creata una (sbagliata) consapevolezza: non vedremo più le immagini drammatiche delle carrette stracolme di disperati che approdavano a Lampedusa o sulle coste siciliane. E dunque, questo vorrà dire che avremo risolto il problema degli sbarchi dei clandestini. Ovvero, abbiamo risolto il problema dei clandestini? È il clima della campagna elettorale a fare brutti scherzi, perché in realtà i clandestini continuano ad arrivare in Italia. Anzi, già ci sono da un pezzo. […]
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