ROMA – Ora che non dirige più l’Unità Concita De Gregorio, adesso tornata a Repubblica, ha deciso di togliersi qualche sassolino. Un sassolino bello pesante e contro il Pd. La giornalista ha parlato all’assemblea nazionale di Tilt a Pisa per svelare alcuni retroscena. Il più “goloso” riguarda le scorse elezioni regionali del Lazio, perse a tavolino dal Partito Democratico, secondo De Gregorio, per rafforzare la Polverini e quindi indirettamente Gianfranco Fini. L’obiettivo finale: concedere una vittoria a Fini in vista di una possibile futura alleanza Pd-Fli.
“Quando Emma Bonino si autocandidò a Roma per assenza di candidati del centrosinistra, aveva tutte le possibilità di vincere, lo dicevano i sondaggi e le esperienze di vita. Siccome il Pd non sembrava di voler sostenere la candidatura di Bonino, sono andata da un altissimissimo dirigente nella sede del Pd e ho chiesto: Siccome esiste un candidato del centrosinistra ed uno del centrodestra, io vorrei sapere se per caso voi avete deciso di non sostenere questa candidatura. Siccome mi sembra che sia così, diciamocelo, è ipocrita e inutile che l’Unità faccia la campagna quando nei circoli del Pd arrivano indicazioni di non fare volantinaggio”, ha raccontato Concita De Gregorio.
“Mi ha risposto così – ha detto – : A noi questa volta nel Lazio ci conviene perdere. Perché, siccome la Polverini è la candidata di Fini e siccome è l’unica sua candidata della tornata, se vince, Fini si rafforza all’interno della sua posizione critica del centrodestra e, finalmente, si decide a mollare Berlusconi e a fare il terzo polo, insieme a Casini. E noi avremmo le mani libere per allearci con Fini e Casini e andare al governo. Senza ovviamente che gli elettori ci mollino, senza perdere troppo consenso. Perché non saremo noi a condurre questa operazione, noi perdendo oggi daremo solo il via, il resto lo farà la crisi economica”.