ROMA – ''Stiamo rivedendo lo strumento militare. Rivedere tutti gli aspetti dello strumento militare e dunque anche i programmi, e quindi i mezzi, e i piani d'investimento''. Lo dice all'Unità il ministro della Difesa, Giampaolo Di Paola, a proposito della polemica sul programma di acquisizione di 131 F-35.
''Questa revisione – sottolinea – interessa tutti i programmi. Perciò ritengo che l'accanimento verso uno specifico programma sia espressione di visioni anguste, settoriali che non mi sento di condividere. Sia chiaro: quando parlo di una revisione di tutti i programmi intendo anche quello relativo agli F-35, e in questo quadro generale bisogna tener conto che c'è una esigenza fondamentale'', ovvero che ''lo strumento militare italiano ha bisogno di una capacità aereo tattica: questa capacità l'abbiamo e va rinnovata. E dal punto di vista operativo, l'F-35 è la risposta corretta a questa esigenza''.
Quello dello 'stipendificio' per il settore delle forze armate, prosegue, non e' rischio ma realtà: ''la quota destinata al personale è talmente elevata che non siamo più in grado di mantenere, rendendolo utilizzabile, lo strumento militare nelle attuali dimensioni.
Bisogna dunque ricalibrare lo strumento in base alle risorse che il Paese decide liberamente di destinare, il che comporta affrontare con serietà anche il discorso, che spesso produce levate di scudi, di un ridimensionamento degli organici. A questo impegno non mi sottraggo''.