ANCONA – Nella vicenda della sponsorizzazione del restauro del Colosseo, protrattasi per anni, Diego della Valle ha incontrato “cinque ministri, di cui due bravi e tre emeriti deficienti”.
Il patron della Tod’s lo ha detto, tra le risate del pubblico, durante un evento di “Panorama d’Italia” ad Ancona. Incalzato dagli intervistatori Giorgio Mulé e Alfonso Signorini si è però rifiutato di fare nomi.
RAI – “Sbagliato fare subito un gesto muscolare, tanto più se poi si fa marcia indietro”. E’ l’opinione di Della Valle sullo sciopero della Rai. Il patron della Tod’s ha ammesso di non essere molto informato sulla vicenda: “Ero all’estero. La Rai ha la stessa sindrome di Rcs, non si capisce chi sia la proprietà. Ma se viene dato un indirizzo, poi bisogna seguirlo”.
RCS – Rcs è come il film “Mission impossible: ci vorrebbe Tom Cruise come amministratore delegato”, ha detto Della Valle. “Viene usata come un punching ball. Sembra che non abbia un vero proprietario ma qualche azionista di riferimento come Mediobanca (che si sta disimpegnando dall’editoria come aveva detto) e Fiat, che invece non lo ha fatto”.
GOVERNO RENZI – Come cittadino, Della Valle, non darà “un credito illimitato al nuovo Governo” e attende di vedere risultati “entro l’estate”, ma nota una “differenza estetica e generazionale”. “Il vecchio establishment è fuori negli scandali di questi giorni non è coinvolto nessun trentenne, nessun appartenente a quel mondo di ‘tutti amici’ che hanno agito per cooptazione per 30 anni”. E ha sottolineato di non essere stato “abbagliato” dal Governo Monti. “Monti è stato utile per non fare tracimare il Paese, il primo pezzetto l’ha fatto bene. Oggi ha perso credibilità qui, ma non all’estero”.