”Ecco cosa vuol dire tradire l’Italia”: il finiano Fabio Granata, sul suo blog, enumera 18 modalita’ di ‘tradimento’ , replicando così alle accuse rivolte a Fini. Un elenco che pur senza citarlo, è chiaramente rivolto al presidente del Consiglio o al suo entourage.
”Tradire l’Italia – scrive Granata – è affermare: Vittorio Mangano è un eroe. Tradire l’Italia è fare la guerra alle Procure antimafia e ai magistrati. Tradire l’Italia è ingannare i cittadini dell’Aquila facendone morire il Centro Storico. Tradire l’Italia e’ abbandonare Napoli sommersa dall’immondizia e lasciare la politica a Napoli in mano a chi sull’immondizia fa affari con la camorra”.
“Tradire l’Italia – prosegue il finiano – è riempirla di pale eoliche distruggendone il paesaggio, per gli affari di cricche, P3 e Mafie. Tradire l’Italia è offenderne i giovani politicamente consapevoli, invitandoli a pensare a studiare e a non occuparsi di politica. Tradire l’Italia è mortificarne le donne, il loro ruolo e la loro sensibilità, privilegiandone solo l’aspetto fisico in un perpetuo casting da velina a parlamentare. Tradire l’Italia è far crollare Pompei e distruggerne le istituzioni culturali”.
“Tradire l’Italia è cacciare gli immigrati e negare cittadinanza a 1 milione di ragazzi italiani di seconda generazione. Tradire l’Italia è dimenticare la nostra storia di emigrazione. Tradire l’Italia è far marcire chi soffre in carceri inumane. Tradire l’Italia è non occuparsi prioritariamente di chi non arriva a fine mese anzichè delle proprie ossessioni giudiziarie. Tradire l’Italia è insultare il mio amico Giancarlo Paglia, eroe di guerra. Tradire l’Italia è insultare il tricolore o ricordarselo solo per qualche parata retorica. Tradire l’Italia è strumentalizzare i nostri 21 martiri, caduti nel disinteresse di molti e mentre qualcuno pensava ad Edilnord o ospitava mafiosi e altri facevano affari e tramavano con i servizi. Tradire l’Italia e’ non smantellare i segreti di stato sulle stragi. Tradire l’Italia è archiviare via d’Amelio”.
”Tradire l’Italia – conclude Granata – e’ chiamare traditore chi ha coraggio, libertà, furore e passione. E non è in vendita”.
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