ROMA – Stefano Bonaccini presidente della Regione Emilia-Romagna col 49% dei voti. Mario Oliverio governatore della Calabria col 61,5% dei voti. Il centrosinistra vince in entrambe le regioni in cui si votava il 23 novembre. Ma i dati che più fanno impressione sono quelli dell’astensione: in Emilia-Romagna (dove il consiglio uscente è stato travolto dallo scandalo spese pazze) non ha votato il 62% degli aventi diritto. Un po’ meglio in Calabria, dove comunque non ha votato il 56% dell’elettorato.
Una “vittoria” però è anche quella realizzata dalla Lega Nord in Emilia-Romagna: il partito di Matteo Salvini ha totalizzato più del doppio di voti rispetto a Forza Italia (che sarebbe in teoria la parte “forte” della coalizione di centrodestra). Vittoria tra virgolette perché comunque il partito è passato da 288mila voti totali a 233mila.
Emilia-Romagna
Bonaccini, candidato del centrosinistra dopo una lunga querelle interna al Partito Democratico, ha ricevuto il 49% delle preferenze, staccando il candidato del centrodestra, il leghista Alan Fabbri, che ha preso il 29,9%. Giulia Gibertoni del Movimento 5 Stelle non è andata oltre il 13,3%.
Il risultato più significativo però è quello della Lega Nord, che ha praticamente doppiato Forza Italia come numero di voti: 19,4% contro 8,4%.
L’affluenza si è fermata al 37,7%, un po’ pochi per una Regione che storicamente ha sempre dimostrato grande partecipazione per le vicende politiche.
Calabria
Mario Oliverio del centrosinistra ha stravinto col 61,5%. Distanziatissima Wanda Ferro del centrodestra (23,6%). Il terzo candidato che ha preso più preferenze è Nico D’Ascola del Centro, che è arrivato all’8,7%.
Affluenza al 44,1%.
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