VENEZIA – Un flop su tutta la linea le candidature dei nomi noti e dei vip (veri o presunti) nelle Regionali in Veneto. Non ce la fa praticamente nessuno dei candidati i cui nomi, a destra come a sinistra, avevano incuriosito le cronache nelle settimane della campagna elettorale.
Non ha superato il turno Dino Boffo, l’ex direttore di ‘Avvenire’ che si candidava a Treviso nella lista di ‘Area Popolare’ in appoggio a Flavio Tosi. E non ce l’ha fatta Joe Formaggio, il sindaco “con il fucile” di Albettone, conosciuto per aver guidato i comitati di solidarietà con Graziano Stacchio, il benzinaio che sparò, uccidendolo, ad un bandito in fuga dopo un tentativo di rapina. Formaggio era in lista a Vicenza, con Fratelli d’Italia, in appoggio a Luca Zaia.
Per il partito di Giorgia Meloni, sempre a Vicenza, correva anche Adelina Putin, sedicente cugina di Vladimir Putin. La giovane, nota anche per le foto hot pubblicate sulla sua pagina Facebook, sosteneva di essere “parente alla lontana” del presidente russo, cosa che non ha mai avuto conferme.
Nelle file dell’altra candidata, Alessandra Moretti, non ha avuto fortuna l’avventura elettorale dell’ex campionessa di salto in alto Sara Simeoni, in corsa a Verona, così come (sempre nella civica di Moretti) del cantautore Massimo Bubola.
Tra i non eletti anche Laura Roveri, la sfortunata giovane veronese vittima di un efferato episodio di cronaca: era sopravvissuta all’aggressione dell’ex fidanzato, che l’aveva colpita in una discoteca con 15 coltellate. Neppure Monica Lavarini, della lista Zaia, ha ottenuto l’elezione in Regione: il suo nome era stato fatto dal vescovo di Verona, Giuseppe Zenti, in una discussa mail inviata agli insegnanti di religione.