Non tutti in Italia sono rimasti contenti per la sentenza della Corte di Strasburgo, che ha imposto la rimozione del crocifisso dagli uffici pubblici: ad Enna, per esempio, il sindaco Rita Agnello ha emanato un’ordinanza che prevede una multa di 500 euro alle scuola che toglieranno i crocifissi dalle aule.
Il primo cittadino «invita a mantenere il crocifisso nelle aule delle scuole del comune di Enna come espressione dei fondamentali valori civili e culturali del Paese, perlomeno fino all’esito del ricorso alla Corte europea, espletato dallo Stato italiano, salvo diverse disposizioni».
«Da più parti mi viene richiesto, ad esempio dai dirigenti scolastici – rivela la Agnello – se dare seguito o meno alla sentenza della Corte Europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo che sostanzialmente ha vietato di tenere affisso il crocifisso nelle aule di ogni ordine e grado».
«Il crocifisso nelle aule scolastiche non è un’imposizione religiosa, ma un simbolo – prosegue Agnello – ancora più in una città dal forte senso mariano e che, comunque, si è sempre rivelata accogliente con gli stranieri e con chi pratica altre fedi religiose. Questa non è una questione religiosa perchè il crocifisso appeso nelle aule scolastiche non penso intacchi principi di laicità dello Stato. È, invece, un problema di valori e di tradizioni che le istituzioni hanno il dovere di passare ai bambini e ai giovani e dei bambini, affinchè crescano con coscienza».