ROMA – No a temi etici “divisivi”. Il Pdl, con un appello firmato da Maurizio Lupi, Mara Carfagna, Mariastella Gelmini e Maurizio Sacconi, chiede al governo una moratoria su temi come nozze gay o testamento biologico che potrebbero mettere in crisi l’equilibrio già precario dell’esecutivo di larghe intese:
“Nel momento in cui l’Italia affronta una straordinaria depressione civile, economica e sociale combinata con una persistente fragilità politico-istituzionale, appare necessario evitare l’introduzione di elementi divisivi nel senso comune del popolo con particolare riferimento ai principi della tradizione, dalla vita alla famiglia naturale, alla libertà educativa” scrivono a conclusione della Summer School di formazione politica «Sorrento 2013» organizzata dalla fondazione Costruiamo il Futuro.
I quattro parlamentari spiegano che:
«le iniziative legislative che ipotizzano una definizione di genere disancorata dal dato biologico, un reato anche per opinioni generali connesse al diritto naturale, diritti di coppia in contrasto con l’unicità del matrimonio, dividono la nazione. Per questa ragione proponiamo la moratoria legislativa su tutti i temi eticamente sensibili e, come tali, divisivi utilizzando questa legislatura per un approfondimento sereno su di essi alla ricerca di soluzioni largamente condivise che consolidino la base etica unitaria del nostro popolo. La stessa stabilità politica ne trarrà vantaggio perché il formarsi di maggioranze variabili su principi fondamentali mette a rischio quella coesione che costituisce presupposto per le rilevanti decisioni che dovranno essere assunte in relazione alla grande crisi dell’economia e del lavoro».
Ma non tutto il Pdl è dello stesso avviso. Giancarlo Galan sostiene che non è il momento per parlare di moratorie.
«È nostro dovere – spiega – trovare soluzioni, dare risposte, predisporre misure in grado di abbattere le barriere che quotidianamente incontrano i cittadini. Questo vale tanto in termini economici che civili. La nostra gente ci chiede passi avanti per il paese, ci chiede condizioni di vita migliori: ripresa economica, maggiori diritti». E conclude: «Dobbiamo riportare i nostri cittadini ad avere riconosciuti più diritti civili e personali nel proprio paese così che non debbano cercarli altrove. Non è tempo di moratorie, è tempo di riprendere un cammino di sviluppo».
Il Pd però non è d’accordo: ”Adottare una legge contro l’omofobia o riconoscere le unioni civili non è una questione etica, ma di civiltà minima”, scrive il deputato del Pd Sandro Gozi. ”E’ contro l’etica non farlo – aggiunge – e continuare a negare tutele e diritti, in violazione anche degli impegni giuridici assunti a livello europeo. E’ del tutto anacronistico affermare che i diritti civili siano un lusso che non possiamo permetterci in tempi di crisi perchè i progressi civili sono parte della risposta alla crisi”. ”Per altro una moratoria sul tema rischia di essere un boomerang proprio per l’attuale maggioranza. Al Parlamento deve essere lasciata autonomia d’azione”
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