Renzi: salvate il soldato Expo. Grillo: chiudete la greppia Expo

Matteo Renzi (foto Lapresse)
Matteo Renzi (foto Lapresse)

ROMA – Il lunedì è del presidente del Consiglio, arriva a Milano, visita i cantieri dell’Expo, fa sapere di aver deciso di rischiare. Rischiare la missione di salvare il soldato Expo. “Molti mi dicono chi te lo fa fare, in sondaggisti mi dicono che non mi conviene mischiare la mia immagine con questi problemi. Ma l’Expo è una grandissima opportunità, posti lavoro, investimenti…Preferisco perdere qualche punto nei sondaggi. Abbiamo il diritto di provare a fermare i delinquenti e a salvare l’Expo”. E’ molto dubbio che possa fare altrimenti, comunque Matteo Renzi parla chiaro: l’Expo va salvato dal massacro della corruzione. Anche a costo di perdere qualche punto elettorale, proprio come accade alla pattuglia che va a salvare il soldato Ryan.

Il lunedì il messaggio elettorale che viene da Renzi è: posti di lavoro e investimenti non devono cadere vittime prima della corruzione e poi degli “sciacalli” che sulle vittime della corruzione pasteggiano in termini di consenso e voti. Il messaggio elettorale è: facciamolo questo Expo, facciamolo nelle condizioni più difficili possibili. Facciamolo nonostante e contro la corruzione. “Metterci la faccia” e spellarsi le mani nell’impresa di concludere i lavori entro i tempi di inizio 2015 spegnendo al tempo stesso l’incendio diffuso di Mazzettopoli.

Salvate il soldato Expo, mica facile. Finora è stato fatto molto per ammazzarlo il soldato Expo: la scelta di usare terreni privati comprandoli sovra prezzo (scelta unica al mondo per un Expo), i ritardi quasi programmati, praticamente voluti perché ritardo chiamasse procedura accelerata e meno controllata, i litigi tra governi e poteri locali e tra questi e il governo nazionale su chi comanda e decide, le ripicche, la sostanziale libertà concessa ai mercanti di appalti e tangenti…Il soldato Expo da salvare è accerchiato, con i piedi imprigionati, ferito…Renzi scommette, rischia sul salvargli la pelle e l’anima.

Il martedì sarà del capo dell’opposizione. Il martedì a Milano arriva Beppe Grillo. Che ha già fatto sapere di essere stato lui e solo lui a determinare le indagini della magistratura. Grillo racconta e narra che, non fosse stato per M5S, nulla sarebbe stato, nulla si sarebbe saputo della corruzione. Altro che stop ai delinquenti e sì all’Expo come racconta Renzi. Martedì e già oggi Grillo andrà ed è già andato oltre, chiede di chiudere “la grande abbuffata Expo 2015. Expo è corruzione, infiltrazioni criminali, illegalità e tangenti, va fermata subito”.

Grillo, la missione è chiudere l’Expo e seppellire sotto le sue macerie per primo Matteo Renzi e il suo governo. Chiudere per oscenità conclamata. Chiudere perché non c’è posto di lavoro o investimento che tenga. Chiudere perché ogni grande e anche media o piccola opera in Italia non va fatta, non può essere fatta fino a che il potere di controllare e governare non sarà di M5S. Altrimenti, fino a che governo e potere sono degli “altri”, ogni opera pubblica è solo e soltanto “corruzione, infiltrazione criminale, illegalità, tangenti”. Il messaggio elettorale è chiaro e netto: chiudere l’Expo, amputarsi dell’Expo come si fa di un arto malato, anzi già in cancrena.

Dunque, “cambiare verso” all’Expo che c’è oppure sbaraccare l’Expo che c’è e comunque ci potrebbe mai essere. Renzi e Grillo, Grillo e Renzi: diavolo e acqua santa, polo positivo e polo negativo, gli opposti, gli antipodi. A conferma che il 25 maggio si vota per l’uno e per l’altro. Il resto è contorno, farà un po’ di volume ma quasi nessuna sostanza.

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