Festini hot, dopo-cena piccanti e bunga bunga? Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi parla di “ragazze pagate per dire il falso” e nega scorrettezze durante i suoi party dopo le rivelazioni della escort Nadia Macrì a Sky e i files indiscreti diffusi da Wikileaks. Se fino a ieri sera aveva preso la fuga di notizie con il sorriso, dopo meno di ventiquattro ore cambia atteggiamento e parte all’attacco contro le “rivelazioni di funzionari di terzo grado riportate dalla stampa di sinistra”.
“Mi domando perchè lo facciano – ha affermato -. Sono infondate e incredibili. Una ragazza che si dichiara prostituta di fronte al mondo si preclude tutte le strade per un lavoro futuro, per trovare un marito. Allora mi domando chi le ha pagate”.
“Festini selvaggi? Non li frequento e non so cosa siano”, così da Tripoli, a margine del summit Ue-Africa, il Cavaliere nega le indiscrezioni sui cosiddetti “wilde parties” citati nei documenti riservati, ma non segreti, messi in rete nella serata di domenica 28 novembre dal sito fondato da Julian Assange.
Delle sue distrazioni che non lo farebbero “riposare abbastanza” come riferiscono i report dell’Ambasciata Usa in Italia il premier non dice altro che “sono falsità”.
”Io una volta al mese do delle cene nelle mie case dove tutto avviene in modo corretto, dignitoso ed elegante. Le cose che vengono dette fanno male all’immagine del nostro Paese”, ha detto.
”Non guardo a quello che rivelano funzionari di terzo o quarto grado, rivelazioni che vengono riportate dai giornali di sinistra”, ha aggiunto Berlusconi.
LE FRASI DELLA MACRì Intervistata da Maria Latella la giovane escort di Reggio Emilia ha spiegato il primo contatto con Lele Mora, il ruolo di “selezionatore” di Emilio Fede, delle serate ad Arcore prima e a villa Certosa poi in cui entrava senza essere sottoposta a controlli. In proposito ha raccontato che “c’erano tante ragazze, alcune molto giovani”, sebbene non sia in grado di dire se si trattasse o meno di minorenni.
Nadia Macrì ha detto di non aver mai visto né Noemi Letizia né Ruby, ma parla di quella che definisce una specie di “coordinatrice” del gruppo delle ragazze che era presente a ogni serata, “bionda” che “lavora in televisione” ma di cui non è in grado di dire il nome.
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