La crisi economica non intacca gli stipendi d’oro dei top manager Fiat. Mentre gli operai vengono messi in cassa integrazione e Termini Imerese rischia di chiudere, Sergio Marchionne e Luca Cordero di Montezemolo incassano paghe da alcuni milioni di euro.
Anche in un anno nero per l’economia come il 2009, infatti, il compenso ricevuto dall’amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, è stato di 4,78 milioni di euro, di cui 1,35 milioni a titolo di bonus. Il presidente della Fiat, Luca Cordero di Montezemolo ha percepito, invece, anche in forza della carica rivestita nella Ferrari, 5,17 milioni di euro. Secondo il bilancio della Fiat, il vicepresidente John Elkann si è dovuto “accontentare” di 631 mila euro.
Sindacati. Subito arriva la replica indignata dei sindacati. «In due, Marchionne e Montezemolo, intascano 10 milioni di euro in un anno, ecco dove va a finire il sudore degli operai -dice il segretario della Fiom di Termini Imerese, Roberto Mastrosimone – Marchionne incassa persino un bonus da 1,3 milioni, sarà il premio che il Lingotto gli ha riconosciuto per chiudere la fabbrica di Termini Imerese».
Il sindacalista ricorda che «un operaio metalmeccanico ha un salario di 1.200 euro, ma quando è in cassa integrazione, come purtroppo avviane ed è avvenuto spesso a Termini Imerese proprio nel corso del 2009, guadagna 700 euro. E’ disarmante apprendere che mentre decretava la morte dello stabilimento di Termini – conclude – Marchionne si metteva in tasca 4,8 milioni di euro».
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