ROMA – “Le fatture elettroniche permetteranno di ridurre le inefficienze e porteranno risparmi per miliardi di euro”. Francesco Caio, il commissario governativo per l’attuazione dell’Agenda Digitale, in un’intervista a Francesco Spini per la Stampa fa il punto della spending review che passa dalla digitalizzazione degli archivi burocratici cartacei in Italia.
Caio spiega a Spini che tra le priorità della digitalizzazione c’è a partire da giugno 2014 ci sarà l’introduzione della fatturazione elettronica:
“come unico sistema per chi vende beni e servizi alla Pubblica Amministrazione”.
Questo perché
“rappresenta un input essenziale, un progetto centrale per assicurare che lo Stato faccia una spending review con cognizione di causa. Per qualsiasi azienda non è immaginabile avere una gestione, e il relativo controllo, basato sulla collezione cartacea dei documenti. Nel momento in cui esiste un flusso di fatturazione elettronico lo Stato sa in ogni momento dove ha speso, cosa ha speso e quanto deve alle imprese da cui ha comprato”.
La fatturazione elettronica, spiega ancora Caio, permetterà di individuare più facilmente tutte le inefficienze e gli sprechi nella Pubblica amministrazione. L’Agenda Digitale, spiega ancora Caio, è già una realtà, anche se “a macchia di leopardo”:
“Aree di debolezza, che replicano il divario Nord-Sud dell’Italia “analogica”, accanto ad aree di eccellenza. Penso a esperienze come quella di Infocamere, o alla digitalizzazione dell’Agenzia delle Entrate o di quella delle Dogane. E ad alcuni sistemi regionali come l’Emilia Romagna, la Toscana, la Lombardia, il Trentino Alto Adige. Ma anche il gap con le amministrazioni meno digitalizzate non è impossibile da colmare”.
Il problema, secondo il commissario nominato da Enrico Letta, è l’isolamento tra i sistemi digitali di enti pubblici differenti:
“C’è un’enorme duplicazione degli investimenti: spesso ognuno di questi sistemi digitali è costruito come un’isola, non parla con gli altri. Non c’è la Pubblica amministrazione digitalizzata, ma le Pubbliche amministrazioni digitalizzate che scaricano sul cittadino la necessità di raccordarsi tra di loro”
E proprio dall’unione di questi sistemi ci sarà un considerevole risparmio, spiega Caio:
“Basta pensare che nel momento in cui lo Stato varerà un meccanismo condiviso di identità digitale – altro nostro progetto prioritario -, i cittadini con una sola password entrano nel sistema della Pubblica Amministrazione senza dover ripetere procedure di accreditamento cambiando da sito a sito. E in ogni software, tra il 20 e il 30% del costo dello sviluppo è nella gestione degli accessi. Se se ne fa uno che gestisce l’accesso per tutti, vuol dire importanti somme di risparmio per la cassa pubblica nello sviluppo dei sistemi”.
Altra priorità che arriverà entro il 2015, annuncia Caio, è la creazione di una banca dati centrale che conterrà schede personali con nome, cognome, indirizzo e codice fiscale:
“E’ il primo servizio che lo Stato informatizza su base nazionale centralizzata. Per erogare i propri servizi, i Comuni accederanno a una banca dati unica, aggiornata e allineata in tempo reale, più certa, pulita e robusta. Eliminerà duplicazioni e possibilità di errori. In prospettiva abbasserà i costi dei Comuni aumentando i livelli di servizio. Risparmi e più qualità”.