E’ il giorno della rivincita dei portaborse, il riscatto per una vita di stipendi in nero, o al massimo in grigio. Il deputato Gabriella Carlucci è stato condannato a pagare 10.170 euro e 39 centesimi più interessi alla donna che per quasi due anni, dal luglio 2004 al giugno 2006, aveva lavorato nella sua segreteria. Il giudice ha stabilito che tra la parlamentare del Popolo della libertà e la sua assistente «è intercorso un rapporto di lavoro subordinato», sottoposto alle normali forme di contrattualizzazione.
Il caso, venuto alla ribalta grazie alle Iene, è una rivoluzione per tutti gli addetti al gravoso compito di collaboratori di parlamentari, fino a ora poco gratificati dal termine di portaborse. Un servizio scioccante andato in onda nel marzo del 2007 rivelò che soltanto 54 fra i 683 collaboratori dei 630 deputati con in tasca il tesserino per accedere alla Camera erano in regola. Un umiliante 8%.
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