«Nel lancio della statuetta del duomo di Milano a Berlusconi non c’è nulla di vero».Lo sostiene Gioacchino Genchi, consulente informatico per diverse procure, nel suo intervento al congresso dell’Idv a Roma.
Secondo Genchi «dopo l’outing della moglie di Berlusconi e il fuorionda» di Gianfranco Fini a Pescara «provvidenziale è arrivata quella statuetta che miracolosamente ha salvato Berlusconi dalle dimissioni che sarebbero state imminenti».
Genchi per sostenere la sua tesi cita: «la mia esperienza in polizia» e i «video che tanti giovani propongono su Youtube per capire che nel lancio non c’è nulla di vero».
L’ex consulente dell’ex pm di Catanzaro Luigi De Magistris punta il dito contro la scorta che «è come un anello o un preservativo che non può essere rotto, e contro lo stesso Berlusconi che «è uscito da quell’anello».
Quindi Genchi accusa Berlusconi di aver recitato una «pantomima coronata da quell’uscita di quel fazzoletto nero ed enorme che sembrava quello di Silvan dal quale mancava solo che uscisse un coniglio» e ricorda anche la vicenda di diversi anni fa quando Berlusconi, all’ epoca all’ opposizione, mostrò «un “cimicione” enorme che ritrovò nel suo studio accusando le procure rosse e che era chiaramente falso».
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