“L’hanno fatto anche a Gesù”. I traditori, ossessione di Berlusconi

ROMA – “Lo hanno fatto anche a Gesù Cristo”. Per Silvio Berlusconi quella dei traditori è una piccola ossessione personale. Ossessione che procede parallela alle metafore religiose (come dimenticare l’Unto dal signore) e che  comincia nel 1994 quando, dopo l’avviso di garanzia che di fatto mise fine alla sua prima esperienza da presidente del Consiglio, se la prese con Umberto Bossi.

La dichiarazione di 17 anni fa, la ripropone, martedì, Gian Antonio Stella sul Corriere della Sera: “Mia madre, mio figlio, mia figlia e mia moglie hanno votato per Bossi e compagnia bella ed ora, con questi voti, sfiduciano il governo che ho l’onore di presiedere. Bossi è un Giuda, un ladro di voti, un ricettatore, truffatore, traditore, speculatore. Ha una doppia, tripla, quadrupla personalità”.

Ma di tradimenti e traditori, nella sua stagione politica, Berlusconi ne ha indicati tanti. Solo per riamanere in questa legislatura è impossibile a non pensare a Fini e alla scissione del Pdl. Dopo lo strappo di Mirabello, in un momento in cui i sondaggi bocciavano il leader di Fli, Berlusconi disse: “Dopo aver inoculato il germe della divisione” e “tradito la maggioranza” Fini ha “un futuro che gli esperti valutano appena all’1,6%”.

Martedì, una frazione di secondo dopo aver letto sullo schermo della Camera il numero 308, Berlusconi già chiedeva i tabulati. E in mente aveva quanto messo per iscritto su un foglietto pochi minuti dopo, ovvero individuare gli “otto traditori”.

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