Giampaolo Tarantini, imprenditore barese di 34 anni, tre mesi fa sedeva in prima fila al congresso del Pdl. Il suo legame con i salotti del potere risale all’estate del 2008, quando ha conosciuto il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi durante una festa organizzata a Villa Certosa, in Sardegna.
Da quel momento Tarantini, che gestiva l’attività di famiglia della Tecno Hospital di Tattoli srl, esclusivista per la Puglia di diverse aziende che operano nel settore ospedaliero, ha iniziato ad aprire i suoi orizzonti imprenditoriali. Il più grande della famiglia Tarantini, maggiore di 4 anni rispetto al fratello Claudio cede la sua quota societaria e tenta la fortuna a Roma. Liquida la Tecno Hospital, entrata nel mirino della Procura di Bari che indaga sui finanziamenti della società e sulle segnalazioni favorevoli di medici e cliniche di riabilitazione. Giampaolo prima cerca di risollevare la Adrimare srl, poi dà vita alla GC Consulting, impegnata nella comunicazione. Ma il trait d’union tra la vecchia vita dell’imprenditore e la nuova sono proprio le pubbliche relazioni.
Nell’estate dell’anno scorso Tarantini si è servito della Tecno Hospital, di cui era titolare, trasformandola per l’occasione in promoter di eventi mondani. Il rampollo della Bari-bene organizzava delle feste all’interno di una villa a Capriccioli, vicino a Cala di Volpe, Costa smeralda. Proprio negli ambienti della movida sarda sarebbe iniziato il rapporto di amicizia con Silvio Berlusconi, dopo un incontro a Villa Certosa.
Adesso Giampaolo Tarantini è al centro di un’inchiesta della procura di Bari con l’ipotesi di induzione alla prostituzione di ragazze assoldate per partecipare a feste organizzate a Palazzo Grazioli. Nelle mani dei magistrati ci sono anche le dichiarazioni e le registrazioni della escort Patrizia D’Addario. Durante i party in Costa Smeralda pare che girasse anche cocaina, ma ad uso personale.