ROMA – Giancarlo Galan ha un certificato medico con una “impossibilità” a muoversi di 40 giorni e la Camera dei deputati, dopo un primo rinvio martedì, gli accorda altri 6 giorni prima di votare in Aula sulla richiesta di arresto avanzata dalla magistratura di Venezia per l’inchiesta sul Mose.
Il principio del certificato medico per cui il deputato è malato e non può intervenire alla seduta che lo riguarda tanto da vicino finché non si ristabilisce correva il rischio di tramutarsi in un gioco senza fine se non ci fosse stata la netta presa di posizione della Presidente della Camera, Laura Boldrini, che “preso atto” oggi della maggioranza a favore dell’ulteriore rinvio, ha posto uno stop a possibili repliche future.
E mentre Beppe Grillo definisce una “triste notizia” il nuovo rinvio il difensore dell’ex Governatore del Veneto protesta prendendo spunto proprio dal principio, ormai accettato, del certificato medico. “Un rinvio così breve, soli sei giorni, non ha nessun senso logico. Per quella data saremmo esattamente punto a capo come adesso” ha detto l’avvocato Antonio Franchini. “E’ ridicolo. Hanno certificati medici i quali dicono che Galan non può camminare per 40 giorni, periodo in cui deve stare con la gamba in estensione per evitare un embolo”.
E il rischio embolo di Galan diviene quindi motivo di confronto politico con l’M5s che teme che tutto slitti:”Non vorrei che la settimana prossima ci ritrovassimo nella stessa situazione e il voto venisse rimandato a settembre”,ha commentato dopo la decisione della capigruppo l’attuale portavoce del M5S alla Camera Paola Carinelli.
Intanto il Giudice per le indagini preliminari di Venezia, Alberto Scaramuzza, ha emesso un’ordinanza di non luogo a procedere sull’istanza per la concessione dei domiciliari a Galan, ricoverato da sabato, perché l’ordinanza di custodia cautelare “è sospesa” in attesa del voto della Camera sulla richiesta di arresto.
“Il gip sbaglia”, ha replicato il collegio di difesa annunciando che ricorrerà in appello. Il giudice, nella sostanza, spiega che potrà decidere sull’eventuale conversione della custodia in carcere in arresti domiciliari solo nel momento in cui la Camera si esprimerà con il voto dell’Aula. Quindi, partendo dal certificato di Galan per 40 giorni,tutti sono fermi e in attesa che si arrivi a martedì prossimo quando, alle 11, l’Aula dovrebbe votare a meno di una nuova sorpresa.
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