MILANO – La mattina del 29 aprile il sito del Giornale ha aperto con un attacco alla Lega e a Bossi: “Bossi cambia idea ogni tre ore, annuncia la pace poi attacca”, titola in home page il quotidiano. Il riferimento è alle polemiche degli ultimi giorni con Berlusconi e gli alleati del Pdl sulla guerra in Libia, considerata “inutile e pericolosa” dagli esponenti del Carroccio.
Nell’articolo, il Giornale riporta che “tre ore dopo aver rassicurato gli alleati, affermando in un comizio a Domodossola di non volere una crisi di governo per la Libia, Bossi, a notte fonda, al termine di una cena nella cittadina della Val d’Ossola, ha fatto capire, rispondendo ai giornalisti, che il contrasto interno alla maggioranza non è affatto superato: “Può capitare di tutto. Noi non facciamo passi indietro”.
Poi, però Bossi ha corretto il tiro dicendo che la crisi di governo sarebbe da scongiurare: “Speriamo di no, speriamo di trovare la quadra con Berlusconi, non vogliamo far cadere il governo per la Libia”.
Eppure, nello stesso comizio, fa notare Il Giornale, Bossi “ha ribadito la sua contrarietà all’intervento in Libia: “Non va bene perché costa troppo – ha aggiunto – E poi se butti le bombe o i missili gli immigrati aumentano, scappano via tutti”.
Bossi ha poi aggiunto di non vedere di buon occhio le mire francesi nei confronti delle aziende italiane, e ha anche detto che l’Italia è stata tirata nella guerra libica proprio dai transalpini. Anche sulla gestione dei rapporti con il governo francese, il giudizio del Senatur su Berlusconi non è stato lusinghiero: “Nessuno riesce a togliermi dalla testa che la guerra era stata preparata prima dai francesi – ha continuato – allora, per non restare solo, è saltato addosso al povero Berlusconi, che è rimasto un po’ scombussolato”.