Niente più fondi per i libri di scuola. A quanto rende noto “Il Fatto Quotidiano”, nel 2011 il governo non ha previsto i fondi per rendere gratuiti i libri testo delle scuole dell’obbligo.
Il capitolo di bilancio della legge Finanziaria che prevede lo stanziamento di 103 milioni per la gratuità dei libri scolastici è stato tagliato e ridotto a zero per il prossimo anno.
Un “blitz” che il Governo aveva già tentato nel 2009, salvo poi reintrodurre le risorse necessarie nel decreto di Natale. Se le cose resteranno come sono, e non ci sarà uno stanziamento ulteriore, tutte le famiglie che mandano i bambini alle elementari (o che sfruttano il comodato d’uso gratuito nella scuola superiore) saranno costrette a sborsare i soldi per i libri di tasca propria.
Ma quella dei libri non è l’unica misura del piano governativo: il fondo per il diritto allo studio nelle scuole dell’obbligo è stato ridotto di oltre il 70 per cento. In questo modo solo il 30 per cento di chi non può permettersi di studiare potrà farlo, per i bambini delle altre famiglie in difficoltà economiche l’istruzione, invece, sarà a rischio.
Nello stato di previsione del ministero dell’Economia, alla voce “sostegno all’istruzione” sono stati calcolati solo 33,1 milioni di euro tra le somme da trasferire alle Regioni per le borse di studio, scrive il Fatto. La riduzione rispetto all’anno scorso è quindi di 84,2 milioni di euro. Mentre in quello del ministero dell’Università e la Ricerca, il diritto allo studio nell’istruzione universitaria viene ridotto a 25,7 milioni da 100, tagliando dunque 74 milioni.
Il computo dei tagli che la Finanziaria porterà a scuola e università è stato calcolato dai deputati del Partito democratico che fanno parte della commissione Cultura. Nello specifico, i parlamentari Pd hanno registrato una riduzione di 123,3 milioni di euro per l’istruzione prescolastica e di 780,1 milioni di euro per l’istruzione primaria. Per l’istruzione secondaria di primo grado e di secondo grado vengono ridotte rispettivamente di 208,3 milioni e di 841,6 milioni di euro, mentre per l’istruzione post-secondaria (quella per gli adulti) il taglio è di 7,8 milioni di euro.
I commenti sono chiusi.