FIRENZE – La legge Obiettivo sarebbe la causa di gran parte dei mali che affliggono le opere pubbliche. Lo sosteneva non più tardi di una settimana fa un articolo apparso sul Sole24Ore. Lo ribadisce il presidente dei senatori Pd, Luigi Zanda, a proposito “dell’ennesimo grave caso di corruzione negli appalti per le Grandi Opere”, ovvero l’inchiesta della procura di Firenze che ha portato all’arresto di Ercole Incalza, che di quella legge fu promotore.
“Sarebbe sbagliato – precisa Zanda – formulare giudizi e trarre conclusioni dalle prime anticipazioni. Ma un’osservazione politica si può e di deve fare sin d’ora. Oggi il ministro Lupi ricorda che l’ingegner Incalza è stato il padre della ‘legge obiettivo’. È proprio da quella legge che negli ultimi vent’anni è nata gran parte dei guai degli appalti per le grandi opere pubbliche”.
“Se, oltre alle sanzioni giudiziarie, vogliamo anche cercare di prevenire la corruzione, la legge obiettivo va cambiata nella sua logica e nel suo punto centrale. È un grave errore aver affidato alle imprese appaltatrici anche la progettazione delle opere e la direzione dei lavori. Con queste regole e con questa gigantesca concentrazione di poteri, non c’è da stupirsi se nei grandi appalti i contenuti progettuali ed il controllo dell’andamento dei lavori possono essere piegati ad interessi economico-industriali”.