Totò, che era di Napoli, avrebbe detto: “Poi dice che uno si butta, diventa leghista…”. Con orgoglio la Regione Sicilia annuncia che entro il 31 dicembre sarà pronto il bando per assumere 2507 persone nella Sanità siciliana. Altri 1500 circa seguiranno, per un totale di quattromila assunzioni tra infermieri, medici e tecnici vari. Ma per i primi 2507 si va di fretta, anzi “di corsa”, come spiega l’assessore Russo. “Di corsa per anticipare la finanziaria di Tremonti che scatta il primo gennaio”, insomma per bruciare sul tempo il ministro, la legge nazionale e i vincoli di spesa. L’orgoglio dell’assessore e del governo siciliano, alla festosa conferenza stampa c’era anche il governatore Raffaele Lombardo, sfida non solo Tremonti e la legge finanziaria, sfida anche la matematica. Dice Russo: “Abbiamo risparmiato 21 milioni di euro, abbiamo messo da parte un tesoretto”. Quattromila assunzioni ad una media di cinquantamila euro di costo per ogni assunto fanno duecento milioni. Duecento e non 21. Duecento ogni anno mentre il “tesoretto” sbandierato da Russo vale ovviamente solo per il 2010.
Ma la contabilità siciliana in materia di spesa pubblica non si lascia irretire o spaventare da questi formalismi aritmetici. La Sicilia spende per la sua Sanità, non certo la più efficiente e capillare, più di quanto spenda la Finlandia per l’assistenza sanitaria a tutti i suoi abitanti. La Sicilia ha più dipendenti pubblici di quasi ogni altra Regione italiana in proporzione alla popolazione. Vanta anche la Sicilia il più generoso trattamento stipendiale e pensionistico per i membri dell’Assemblea Regionale. Ora celebra e annuncia la nuova festa delle assunzioni: quattromila. Festa grande e con grande partecipazione di governo e di popolo. Quattromila altri stipendi che qualcuno pagherà, magari a debito, debito pubblico ma qualcuno pagherà. E’ l’autonomia regionale, è la politica che piace agli assessori e alla gente. Poi dice che uno diventa leghista…Se non fosse che “leghista” sta diventando anche il Sud d’Italia. A colpi di quattromila assunzioni, 2507 messe a bando prima di Capodanno, un “botto” da stappare prima della mezzanotte, così Tremonti e il resto d’Italia restano dribblati e “babbati”.
I commenti sono chiusi.