“Il Sistema Zaia”. Così chiamano le opposizione il sistema radicato in Veneto che ha utilizzato i fondi europei dell’agroalimentare per diffondere una rivista promozionale della campagna elettorale del ministro, nonché candidato leghista alla Regione Veneto, Luca Zaia. Il caso specifico della rivista lo ha denunciato in un’interrogazione parlamentare il senatore Pd Paolo Giaretta.
Da Treviso a Venezia, da Padova a Vicenza, la rivista patinata dal titolo “Il Welfare dell’Italia”, edizione straordinaria, con tanto di logo della società del ministero dell’Agricoltura ha invaso locali pubblici e condomini. Il contratto ha previsto una distribuzione di 500mila copie. Il centrosinistra veneto protesta, il pm veneziano Carlo Mastelloni ha aperto un fascicolo. Il ministro-candidato ha subito preso le distanze dal caso chiedendo spiegazioni con lettera pubblica al suo capo di gabinetto.
I democratici veneti esibiscono il contratto di servizio da 3 milioni di euro tra la Buonitalia (Spa interamente pubblica: 70% del Ministero) e la Federsanità Anci, organizzazione che rappresenta le Asl, progetto che finanziava la pubblicazione in 500mila copie della rivista “Il Welfare dell’Italia”.
Ma i 3 milioni di euro sono briciole rispetto ai 50 milioni che Buonitalia, la cassaforte del Ministero, ha stanziato per il programma in favore della «internazionalizzazione del comparto agroalimentare». Fondi assegnati dal ministero a centinaia di progetti di promozione: eventi al Casinò di Venezia 267mila euro, 159mila euro per la promozione del Vinitaly a Miami, 18mila euro per il “Campionato italiano del salame” di Treviso. Ma i deputati Pd scrivono nell’interrogazione: «Risulta che Buonitalia non ha indetto alcuna procedura di affidamento ad evidenza pubblica: come ha selezionato partner e fornitori?».