ROMA – “Innominabile”. M5S cita Napolitano, nuova bagarre in aula. Tra le maschere della commedia politica italiana è giunta la ribalta anche per l’Innominabile: lo ha invocato il deputato 5 Stelle Andrea Colletti alla fine della lunga maratona ostruzionista alla Camera, prima della tormentata approvazione del decreto del Fare. E del resto così stabiliscono i regolamenti parlamentari che vietano di nominare invano il nome del Capo dello Stato, attualmente custodito da Giorgio Napolitano, al suo bis al Quirinale. Come pochi giorni or sono fu costretto a fare il presidente del Senato Pietro Grasso, così all’ora di pranzo di oggi (26 luglio) il presidente della Camera Laura Boldrini è dovuta intervenire per impedire ulteriori profanazioni. Questo il serrato dialogo intercorso tra il banco di Colletti e l’alto scranno.
Colletti: “L’attuale presidente della repubblica che funge da presidente del consiglio dei ministri e forse da capo indiscusso del Pd e del Pdl deve capire che non siamo in una monarchia costituzionale con a capo Re giorgio primo ma in una…”
Boldrini: “Se lei continua sono costretta a toglierle la parola…”.
Colletti: “io non ho nominato nessuno e non posso nominare chi non ho nominato”.
Boldrini: Lei non può parlare così del presidente della Repubblica. Ne abbiamo già discusso, non può chiamare in causa il Capo dello Stato”.
Colletti: “Va bene allora lo chiamerò l’Innominabile…
Boldrini rivolta all’aula: “Ho richiamato il collega colletti a non chiamare in causa il presidente della Repubblica, l’ho esortato a non farlo”.
Un bel bip, come per le parolacce nei film americani, sarebbe uno sgarbo istituzionale?