ROMA – ”Le parole a volte sono pietre e sono state scagliate contro di me con inaudita brutalità e violenza”. Il ministro per le Pari opportunità, lo Sport e le Politiche giovanili, Josefa Idem, spiega da Palazzo Chigi le ragioni del caso che l’ha colpita. L’ex canoista è infatti da alcuni giorni nella bufera per il mancato pagamento delle imposte sulla sua abitazione-palestra a Ravenna, e non ha alcuna intenzione di dimettersi.
”Ho delegato tutte le mie questioni fiscali ed edili – spiega la Idem – Vi sono state irregolarità e ritardi: me ne scuso pubblicamente, me ne assumo le responsabilità e sanerò ciò che sarà da sanare. Non sono infallibile”. Ma chiarisce che non ha alcuna intenzione di dimettersi: “In Germania nessuno si sarebbe dimesso per cose simili. Continuerò a impegnarmi per il bene del Paese”.
”Mi hanno chiamata ladra e puttana. Non sono infallibile, ma sono onesta e non permetterò a nessuno di dubitarne”, ha concluso.
Idem ha passato poi la parola al suo avvocato, Luca Di Raimondo, che chiarisce: “Non è vero che il ministro Idem non ha pagato Ici e Imu”. Poi entra nel dettaglio: “Non c’è stato alcun reato, solo delle irregolarità”. Intanto sono iniziate le verifiche della procura di Ravenna sulle carte che il Comune, attraverso la polizia municipale, ha trasmesso al palazzo di giustizia di Ravenna sulla casa-palestra e il pagamento dell’Ici del ministro dello Sport. Ed è scoppiata un’altra grana, relativa ai contributi pensionistici, che rischia di complicare la sua posizione.
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