ROMA -Doppia defezione in casa Tsipras. Andrea Camilleri e Paolo Flores D’Arcais accusano di essere stati estromessi dal comitato dei garanti della lista che fa capo al leader della sinistra greca per le prossime europee. La crisi ai vertici della neonata formazione nasce nella gestione dello scontro per le candidature di Taranto tra anti-Ilva e Sel.
I due, si legge in poche righe di comunicato “prendono atto di non fare più parte dei garanti”. Resteranno come “due tra i 30mila cittadini” che sostengono la lista.
Camilleri avrebbe dovuto essere candidato come capolista dalla lista Tsipras, ma ha rinunciato in dissenso su alcune candidature. A Flores D’Arcais non è invece andata giù l’esclusione della candidatura di Antonia Battaglia, l’attivista ed esponente di primo piano dell’associazione PeaceLink di Taranto.
Battaglia aveva accettato il posto in lista a patto che accanto a lei non ci fossero esponenti di Sel, un partito che a suo giudizio “ha gravi responsabilità sulla questione Ilva”. Ma il 5 marzo la Battaglia ha scritto ai garanti della lista Tsipras chiedendo di togliere il suo nome dall’elenco dei candidati in quanto in lista figuravano due esponenti di Sel, Gano Cataldo e Dino Di Palma.
Flores D’Arcais riferisce oggi che né lui né Andrea Camilleri hanno mai ricevuto la lettera della Battaglia pur facendo parte del comitato. “Tale lettera- scrive D’Arcais agli altri garanti, ai capilista e ad Alexis Tsipras – è stata occultata”. Prosegue D’Arcais:
“Ricordo che nella teleconferenza per le candidature del 3 marzo, di fronte alla possibilità che Antonia Battaglia ponesse come condizione sine qua non ‘o i dirigenti di Sel o lei’ , avevo espressamente detto, anche a nome di Andrea Camilleri che mi aveva delegato a rappresentarlo, che avremmo dovuto rispondere ‘lei’, cioè Antonia Battaglia, escludendo i dirigenti di Sel. Mi era stato risposto che nessun aut aut del genere era stato posto ma che se fosse risultato ineludibile scegliere, la lista avrebbe scelto di candidare Antonia Battaglia”.
D’Arcais conclude di essere rimasto “allibito” nel leggere sul sito www.listatsipras.eu la notizia del ritiro della candidatura di Antonia Battaglia. E si lamenta del fatto che sul sito la notizia del ritiro della Battaglia sia stata data senza spiegarne le vere ragioni:
“Trovo questo modo di dare la notizia – dice D’Arcais – insultante nei confronti di Antonia Battaglia e delle lotte della società civile di Taranto, trovo che si tratti non di informazione ma di vera e propria disinformacja che getta irreparabile discredito sulla lista stessa”.
In una lettera ricevuta nei giorni scorsi dalla Battaglia, si legge:
“Quello che è accaduto è stato per me, per noi a Taranto, violento. Ha creato una grande spaccatura nel mondo degli ambientalisti che hanno creduto che io mi volessi candidare con Sel. Sono stata attaccata in modo indecoroso ma ho tenuto duro perché ero convinta che mai e poi mai la lista Tsipras mi avrebbe nesso in lista come foglia di fico per coprire la vergogna di avere Sel. Alla pubblicazione delle liste, con il mio nome accanto a quello di due esponenti di Sel, Gano Cataldo e Dino Di Palma, sono rimasta attonita”.
Secondo