ROMA – Quindicimila euro della Regione Lazio dati senza bando a “Libera’, l’associazione antimafia di don Luigi Ciotti. Senza un bando e quindi, secondo la consigliera M5S Gaia Pernarella, con “un atteggiamento, tra virgolette, mafioso”.
Il caso è nato nel corso di una seduta del Consiglio regionale del Lazio. La consigliera Gaia Pernarella, di Sezze (Latina), stava contestando in Aula l’attribuzione dei patrocini onerosi del Consiglio: “L’unica associazione che non sia ente pubblico a prendere questi soldi pubblici è stata Libera, senza bando – ha spiegato a margine della seduta – Se combattiamo le mafie, che si insinuano dove vengono sorpassati gli iter di evidenza pubblica – la conclusione della M5s – un contributo senza bando pubblico è un atteggiamento, tra virgolette, ‘mafioso'”.
I 15 mila euro erano stati erogati dall’Ufficio di presidenza del Consiglio per sostenere gli Stati generali antimafia, organizzati da Libera, che si terranno tra il 23 e il 26 ottobre a Roma. Inoltre, ha chiarito il presidente dell’Osservatorio regionale per la sicurezza Giampiero Cioffredi, “altri eventi antimafia sono in programma anche con altri enti. Non esiste dunque alcun tipo di atteggiamento ‘mafioso’. Certe parole non possono essere utilizzate con leggerezza”. ”
Parole scioccanti e vergognose, si scusino” la reazione del Pd. La Regione in serata ha chiarito che tra l’Ente e Libera è attivo un protocollo “per la promozione degli ‘Stati generali dell’antimafia’” per cui “la questione è “priva di fondamento”.
Non è la prima volta che il Consiglio del Lazio si schiera a fianco di don Ciotti: nel bar della cittadella della Pisana sono in vendita i prodotti di Libera, e lo scorso inverno, oltre a dare un patrocinio non oneroso, lo stesso presidente dell’Aula Daniele Leodori aveva partecipato a una biciclettata con migliaia di giovani da Borgo Sabotino – dove il Villaggio della Legalità di Libera aveva subito un attentato vandalico – fino a Latina, capoluogo di un territorio ad alto rischio di infiltrazione criminale.
Un problema che Pernarella conosce bene: “Io sono attiva in diverse associazioni antimafia – ricorda – però non mi piace la propaganda, mi piacciono di più gli atti. Quindi intitolare aule, o fare proclami contro le mafie non è come fare denuncia o fare informazione nelle scuole, che è una attività che Libera fa, ma comunque, anche in questo caso, è l’unica a prendere soldi pubblici per farlo”. Parole “irricevibili e vergognose – secondo il vicesegretario del Pd Roma Luciano Nobili – Un conto sono le legittime richieste di trasparenza, altro l’aggressione inaccettabile”.
“Spero che il governatore Zingaretti e l’Ufficio di presidenza del Consiglio – ha aggiunto il consigliere regionale Pd Gianfranco Zambelli – continueranno a dare sostegno con i fatti alle ragazze e ai ragazzi che tengono alta la bandiera della legalità”.
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