ROMA – Questori o membri dell’ufficio di presidenza. I grillini, stavolta, questi posti li vogliono. Nelle stanze dei regolamenti chiedono che il Movimento Cinque Stelle sia rappresentato. Eppure continuano a chiederlo a modo loro, senza accordo con i partiti tradizionali. Che non rende esattamente le cose più facili perché quei partiti saranno anche “morti” secondo quanto detto da Beppe Grillo ma per ora in parlamento sommandosi fanno ancora più dei Cinque Stelle.
Ma perché Grillo chiede questori o vicepresidenti. Perché sono incarichi tanto invisibili quanto decisivi nella gestione dei soldi. E quindi nel controllo degli sprechi.
L’Ufficio di presidenza della Camera ha infatti veri e propri poteri normativi. Almeno per quanto riguarda ricorsi sulla costituzione dei gruppi parlamentari, composizione delle Commissioni. Sempre l’ufficio decide le punizioni per i parlamentari intemperanti, quelli che disturbano durante le sedute. Soprattutto l’ufficio di presidenza ha voce in capitolo quando si parla di rimborsi a partiti, bilancio della Camera, organizzazione e contabilità. Tutti aspetti su cui il M5S si gioca la credibilità e la sua voglia di aprire il “Parlarmento come una scatola di tonno”.
Decisivo anche il ruolo dei questori che hanno compiti di vigilanza e voce in capitolo per quanto riguarda l’approvazione del bilancio. Il problema, per M5S, è la norma di elezione di vicepresidenti e questori. Il sistema, infatti, finisce per favorire le forze più rappresentate. Secondo logica numerica, senza accordi, gli incarichi finiranno per essere divisi tra Pd e Pdl. Grillo però vuole i posti. E li vuole senza accordi. Si annuncia una battaglia dura.
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