ROMA – Al Movimento 5 Stelle non piacciono i “saggi” nominati da Napolitano. Vito Crimi (capogruppo in Senato) critica su Facebook sia i nomi scelti dal presidente della Repubblica, che la mancanza di esponenti del M5S. Crimi dice che immagina difficile sedersi al tavolo con loro, e che il lavoro per cui sono stati scelti è di competenza delle Commissioni parlamentari.
Ecco il post completo di Crimi:
Che dire, dopo aver letto i nomi dei saggi ogni eventuale dubbio è spazzato via. È nata una “cosa” strana, composta da parlamentari di tutti gli schieramenti salvo che del M5S (e meno male direi) e nessuna donna, che dovrebbe facilitare una specie di confronto tra le forze politiche, cercando di individuare le convergenze di programma. Ma non c’è già il Parlamento per questo? Non ci sono già le Commissioni nelle quali ciascuno può avanzare le sue proposte di legge e trovare le convergenze oppure il miglior risultato nell’interesse dei cittadini (ovviamente parlando in teoria perché in pratica sappiamo che difficilmente è il cittadino al centro dell’interesse della politica).
Avrei difficoltà a sedermi ad un tavolo con queste persone immaginandole come saggi facilitatori. Di fatto è una specie di bicamerale di grandi intese di antica memoria ma vestita a festa… con qualche foglia di fico. L’unica cosa che conta è che le commissioni inizino ad insediarsi (non sono neanche stati designati da parte dei partiti i membri) altrimenti tutti i disegni di legge rimangono lettera morta. Siamo pronti a presentare nelle sedi istituzionali previste i disegni di legge che diano attuazione ai primi 20 punti del programma, noi non facciamo la corsa a tirar fuori dai cassetti gli stessi disegni di legge di decenni, ma ogni nostra proposta sarà unica, frutto del lavoro di gruppo e del contributo che potrà venire dalla rete… Il nostro lavoro sarà organico e coordinato…
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