ROMA – Ancora una volta l’ombra di una possibile alleanza con il Pd divide il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo, ormai proiettato verso le elezioni. Uno “scontro telematico” in atto da giorni, in cui riemergono le differenti posizioni di fedelissimi e dialoganti, specie nella gestione di una eventuale crisi di governo e di un asse con il partito di Guglielmo Epifani su alcuni temi.
Emanuele Buzzi per il Corriere della Sera scrive:
A scatenare ancora il dibattito interno – prima del voto sul capogruppo al Senato previsto per metà settembre – è stato il post di Claudio Messora, pubblicato sul sito web ByoBlu e oggetto di critiche prima che il blog di Grillo lo riprendesse, dando una chiara indicazione dell’indirizzo politico voluto dal leader. Un post duro, che delinea il ruolo dei portavoce in Parlamento e il futuro prossimo venturo. «Non siamo nati per fare compromessi», scrive Messora. Una frase che spazza via l’ipotesi di alleanze con il Pd e che ha fatto storcere il naso a chi cerca il dialogo con i democratici. E ancora un altro affondo verso chi valuta alternative: «Un eletto che prende i punti del programma e li cambia (…) sta tradendo il mandato elettorale». Ma una revisione di alcuni punti è proprio in questo momento l’oggetto di discussione portato avanti da una minoranza.
Un tema sensibile, tanto che nei giorni successivi al post una senatrice è arrivata a domandare se il capo della comunicazione possa continuare a scrivere sul proprio sito mantenendo al contempo il ruolo all’interno del gruppo. Si accende il dibattito tra chat e mailing list. C’è chi tra i parlamentari si schiera contro i concetti espressi da Messora (come Fabrizio Bocchino, Lorenzo Battista, Francesco Campanella, Maria Mussini, Alessandra Bencini, Monica Casaletto, Luis Alberto Orellana, Elena Fattori) e anche chi ironizza sul leader del Movimento definendolo «il nostro detentore di logo», «un comico erudito che vuol diventare un Ero Udito».
E il nodo-Pd è sempre sul piatto. Battista domanda “un sistema elettorale che vada verso l’interesse dei cittadini e non dei partiti”. Gli risponde indirettamente il capogruppo a Montecitorio Riccardo Nuti: “Chi non è d’accordo con noi e pensa davvero di poter fare una legge elettorale con gli altri partiti la faccia. Ma questo è masochismo inutile”.
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