ROMA – Mario Monti, presidente del Consiglio dimissionario dopo poco più di un anno in carica, ha cominciato a parlare poco dopo le 11,30 a Roma. Sotto l’apparenza di una conferenza stampa di fine anno, si tratta di un messaggio agli italiani, al mondo politico, agli elettori, da parte di Monti. Sono previste 48 domande da parte di giornalisti.
Monti verso le 12,3o scioglie le riserve: “Se i partiti me lo chiedono mi candido a premier”. Monti ha specificato però che, essendo senatore a vita, non può candidarsi in nessun collegio aggiungendo però di essere disposto ad essere il candidato con chi rispetterà la sua agenda politica.
L’inizio non è stato un messaggio “alto” da statista, anche se Monti ha preteso di paragonarsi a Alcide De Gasperi. è stato piuttosto un piccolo regolamento di conti assai polemico con Angelino Alfano, segretario del Pdl ma in realtà con il suo mandante Berlusconi.
“Io posso ora rivelare che nelle mie prime uscite europee da premier italiano verso fine novembre mi sono trovato in una situazione che mi ha fatto venire in mente le parole di Alcide De Gasperi alla Conferenza di Parigi nel ’46. Era così precaria la situazione dell’Italia nel novembre 2011, eravamo circondati da una così profonda diffidenza, che nei primi incontri mi ì venuto in mente quando De Gasperi disse ”prendo la parola in questo consesso mondiale e sento che tutto, tranne la vostra personale cortesia, è contro di me”.
A seguire alcuni punti salienti della conferenza stampa:
Monti lancia un affondo a Berlusconi: “Sono grato e allo stesso tempo sbigottito verso Berlusconi. Da parte di Berlusconi c’e’ un ”quadro di comprensione mentale che a me sfugge”, ieri ha detto che questo governo e’ stato un ”disastro”, nei giorni scorsi mi ha offerto la leadership dei moderati.”A queste condizioni non posso accettare nessuna sua proposta”.
Imu: “Quella di togliere l’Imu è una proposta bellissima e piena di attrattiva popolare. E’ bellissimo e allora io direi anche ridurre le tasse o reintrodure il concetto che le tasse significa mettere le mani nelle tasche degli italiani…Ma se si farà senza altre grandissime operazioni di politica economica, chi verrà al governo un anno dopo – e non dico dopo cinque anni – dovra mettere l’Imu doppia”.
I festini: “Il più grande costo della politica non e’ tanto quello di festini, irriguardosi di ogni dignita’, e che determinano lo screditamento della politica quando c’e’ invece bisogno del suo rafforzamento, ma le decisioni prese per interessi di corto periodo”.
Io non mi schiero con nessuno: “Non servono ‘discese in campo’, trovo orrendo questo concetto. Non lo direi mai, anche se dovessi farlo, semmai parlerei di ‘salita in politica’ perche’ serve una poltiica di un livello piu’ elevato”. Mario Monti scopre le carte e chiarisce che “non mi schiero personalmente” ma esorta tutti i partiti a “schierarsi per le idee” che espone”.
Mio nome sulla lista? Sono tra coloro che non credono ai partiti personali: “Sono tra coloro che non hanno simpatia per i partiti personali o che sembrino personali. Non ho pensato al mio nome, mi interesserebbe molto di piu’ se l’agenda Monti servisse a fare chiarezza e unire gli sforzi”. Lo dice Mario Monti rispondendo alle domande dei giornalisti. “Se qualcuno vorra’ richiamarsi a queste idee bene, ma la questione del nome mi sembra minore”.
D’accordo con il Pd, serve politica progressista: “E’ stato detto che ora e’ venuta la fase in cui la crescita l’equita’ e una politica progressista: non vorrei deludere nessuno, ma io sono d’accordo al 100 per cento su questo”. Lo dice Mario Monti dopo aver premesso le istanze del Pd sulla crisi economica. Monti ha citato un “ottimo” articolo dell’Economist, leggendone un passaggio in inglese, secondo cui “politiche radicali di centro sono necessarie per affrontare le diseguaglianze senza danneggiare la crescita”. E quindi, ha aggiunto, “la ricetta e’ quella di liberalizzazione, concorrenza e sistema fiscale che funziona ma articolato in modo da favorire la distribuzione del reddito senza intaccare gli incentivi a produrre. Mi auguro – ha aggiunto – che da sinistra che per vocazione storica guarda con particolare attenzione a queste dinamiche, ci sia questa evoluzione”.
Con Berlusconi Italia protagonista in Europa? Mai stato vero. “Se uno dice che l’Italia era protagonista dei Consigli europei perché tutti mi guardavano per l’ultima parola, e’ normale che gli italiani ci credono: ma tutti in Europa sanno che non e’ mai stato vero, in nessuna occasione”. Lo ha detto Mario Monti parlando di Berlusconi senza pero’ citarlo. ”A Oslo ho detto ai capi di governo che in Italia vengo accusato di essere succube della Merkel: sono scoppiati tutti a ridere, perche’ sono visto come uno dei pochi che si permette di articolare punti di vista diversi”.
L’evasione cos’è? Italiani che mettono le mani in tasca ad altri italiani. “Non amo le tasse” ma “le ritengo parte legittima e doverosa di una vita di cittadinanza” e “trovo deleterio” quella ”diffusa continua diseducazione nel linguaggio usato” quando si dice che “lo stato mette le mani nelle tasche”. Cosi’ Mario Monti risponde ad una domanda replicando con un’ altra: ma l’evasione fiscale cosa è? “Alcuni italiani privati che mettono mani nelle tasche di altri italiani privati”.
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