Mario Monti lascia Scelta Civica: “Contro di me Mario Mauro e 11 senatori”

Mario Monti
Mario Monti

ROMA – Mario Monti dice addio a Scelta Civica. L’uscita definitiva e ufficiale arriva per bocca del senatore stesso che commenta laconico: “Undici senatori contro di me sulla legge di stabilità sono una sfiducia”. Di più: Monti fa un nome, Mario Mauro. Il ministro della Difesa non fa mistero da qualche settimana di tessere una rete di alleanza con il Pdl di Berlusconi. L’obiettivo più ambizioso quello di un partito popolare.

Giovedì mattina Repubblica, in un retroscena, parlava di un pranzo nei giorni scorsi tra Mauro e Berlusconi, proprio a questo scopo. Ma la linea Mauro non è quella di Monti, risultato: ad andarsene è il fondatore di Scelta Civica. E il motivo, lo dice lo stesso Monti parlando di quegli undici senatori, è che l’ex premier sente di non avere più la maggioranza, il polso, del partito.

In una nota Monti è piuttosto chiaro: si vuole ”il superamento di SC in un soggetto politico dai contorni indefiniti ma, a quanto è dato capire, aperto anche a forze caratterizzate da valori, visioni e prassi di governo inconciliabili con i valori, la visione e lo stile di governo per i quali Scelta Civica è nata”.

“In questi giorni il sen. Mauro, con dichiarazioni ed iniziative, è venuto preconizzando, da un lato, una linea di appoggio incondizionato al Governo, posizione legittima – e naturale in chi fa parte di un governo – ma che non è la linea di SC, linea definita dai suoi organi direttivi e confermata nella proposta del “contratto di coalizione”.

“Non posso non intendere la dichiarazione degli ‘undici più uno’ senatori come una mozione di sfiducia nei miei confronti” conclude quindi Monti riferendosi alla firma di Mauro che si salda con quella dei senatori che hanno rilasciato una dichiarazione congiunta sulla legge di stabilità. Dichiarazione, nota Monti, che oltre al “pochissimo che viene detto” nel merito, “unisce le posizioni tenute di recente dagli undici firmatari e le connette ad un altro senatore di SC, che non è tra i firmatari in quanto fa parte del Governo, il Ministro della Difesa sen. Mauro”.

La presidenza verrà assicurata dal vicepresidente vicario Alberto Bombassei, fino all’attivazione delle procedure previste dallo Statuto per la nomina del nuovo presidente.

I commenti sono chiusi.

Gestione cookie