ROMA – “Ha ragione Matteo Renzi, piccoli passi non bastano”. Così l’ex presidente del Consiglio Mario Monti su Facebook, lancia un ultimatum al governo: “Cambio di marcia o Scelta Civica pronta a togliere il suo sostegno”. E rilancia l’idea di un contratto di coalizione.
“Il governo Letta – scrive Monti – ha iniziato bene, ma la sua missione – trasformare l’Italia in un Paese competitivo e capace di crescere, mantenendo la ritrovata disciplina di bilancio – richiede riforme radicali. Queste non potranno essere decise e realizzate senza una grande e genuina unità di intenti, non solo all’interno del Governo ma anche fra i partiti che hanno dato vita alla grande coalizione”.
Il leader di Scelta Civica perciò rilancia l’idea di un contratto di coalizione. “Senza un cambio di marcia non riteniamo di poter contribuire a lungo a sostenere una coalizione affetta da crescente ambiguità. Questioni di linee politiche e di leadership, in questa fase, sono presenti sia nel Pd che nel Pdl, con ripercussioni sul Governo”.
“L’ambiguità- prosegue Monti- proviene dai due partiti maggiori. Il Pd sceglierà nei prossimi mesi il capo del partito e non è chiaro se tale figura comporti anche la candidatura a capo del governo. Vi sarà comunque, come è naturale, un dibattito a tutto campo sulla linea politica ed è difficile esso non influenzi il governo. Il Pdl sta a sua volta affrontando una situazione difficile, anche per le vicende di Silvio Berlusconi, al quale va peraltro dato atto di essersi finora lealmente astenuto dal farne pesare le conseguenze sul governo”.
Monti, che chiede di abbandonare il clima da campagna elettorale, cita l’esempio tedesco: “In Germania, le grandi coalizioni nascono sulla base di un “Koalitionsvertrag”, un vero e proprio contratto, scritto e molto dettagliato, che i partiti devono rispettare. La grande coalizione che appoggia il governo Letta ha, come sola base, le brevi dichiarazioni programmatiche del Presidente del Consiglio alle Camere del 29 aprile. Troppo poco. Superato, con risultati apprezzabili, il Consiglio Europeo, Enrico Letta dovrebbe ora proporsi di dare solidità e slancio riformatore al suo governo, e di metterlo al riparo da possibili insidie provenienti dai travagli dei partiti, proponendo presto un testo di “contratto di coalizione”. Esso dovrebbe contenere, oltre ad un quadro preciso delle linee politiche e dei provvedimenti, anche un breve “codice di condotta”, con elementari regole di comportamento per chi vuole partecipare in buona fede ad uno sforzo comune per risollevare il Paese, dimenticando per qualche tempo gli interessi elettorali”.
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