Pisacane, lo stipendio non è onorevole: “Poco 12mila euro, vita da cani”

Mario Pisacane

ROMA – Dodicimila euro al mese non bastano all’onorevole. Troppo poco in cambio di “una vita da cani”, per subire l’onta di essere additati come “la casta”. La lamentela arriva dall’onorevole Mario Pisacane, parlamentare del Pid, uno dei cosiddetti “responsabili”. Si è sfogato nel programma radiofonico La Zanzara, su Radio 24. Ecco la sua teoria: “Lo stipendio è troppo basso, è poco. Io guadagno 4412 euro, è scritto nella busta paga di novembre. Per ascoltare gli elettori si hanno delle spese, bisogna avere segreterie politiche, segretari, accendere la luce, usare il telefono. Se tornassi a fare il mio mestiere di medico guadagnerei di più. Certo, con le indennità si arriva a circa 12mila euro al mese ma con uno stipendio così, se devi sottrarre i soldi che dai ai tuoi figli, i contributi per la mia professione e le spese per la politica, alla fine ne rimangono solo la metà, seimila euro. Mi sento penalizzato. Prendo poco, io lavoro veramente”.

“Vado avanti e indietro, faccio una vita da cani. Per portare a casa che cosa? Per ricevere certe telefonate ed essere additati come la casta? Sì è vero. Io e mia moglie (Annalisa Vessella, consigliere regionale in Campania e fresca di nomina come amministratore delegato dell’Istituto Nazionale per lo sviluppo agroalimentare da parte del leader del micropartito di Pisacane, l’ex-ministro all’agricoltura Saverio Romano) insieme prendiamo circa 30mila euro di stipendio netti al mese, ma non vedo qual è il problema. Io non prendo nè finanziamenti nè tangenti e dunque questi soldi che io guadagno sono pochi se devo poi investirli nella politica. Io faccio politica, ci investo, sono uno dei pochi che ascolta gli elettori, cerco di soddisfare le loro richieste anche se non è facile. Ad ogni modo la nomina della signora Annalisa è consentito dalla legge. Chiedete a lei. E fino a quando le cose sono giuridicamente a posto, è tutto a posto. Ha i requisiti, non c’è incompatibilità, dunque non capisco questo baccano. Poi quando ci sarà questa incompatibilità ne riparliamo. Secondo me un consigliere regionale lo può fare, l’Isa è un ente statale”.

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